Non una di meno contro la Lega su aborto e gender

TRENTO. L’associazione “Non una di meno” all’attacco della Lega. In un caso per la mozione contro l’aborto firmata dai rappresentanti del Carroccio in consiglio comunale. Che per Non una di meno, “ha...



TRENTO. L’associazione “Non una di meno” all’attacco della Lega. In un caso per la mozione contro l’aborto firmata dai rappresentanti del Carroccio in consiglio comunale. Che per Non una di meno, “ha lo scopo di virare finanziamenti pubblici su associazioni cattoliche oscurantiste e neofasciste che lottano per negare l’autodeterminazione sessuale e riproduttiva delle donne, organizzare eventi pubblici sul territorio con lo stesso taglio di cui sopra ed infine dichiarare Trento “città a favore della vita” (ma solo sotto forma di embrione)”. Nel documento si dice che la legge 194 non è riuscita a debellare gli aborti clandestini. “L’unico modo di incidere sul numero di gravidanze non volute è quello di promuovere corsi di educazione al genere - proprio come quelli prontamente sospesi dalla giunta - e di educazione sessuale nelle scuole”, dice l’associazione.

Dure critiche anche all’incontro dal titolo “Donne e uomini, solo stereotipi di genere o bellezza della differenza?” che si terrà il 22 marzo. “Ci chiediamo - continua la nota di Non una di meno - quale sia il significato che questa giunta, nelle persone di Segnana e Bisesti, attribuisce al “confronto”, dal momento che i relatori invitati all’incontro sono esponenti di una sola voce. Tutte e tutti appartenenti alla cerchia di associazioni fondamentaliste cattoliche e anti-aborto, quelle responsabili di aver avviato la nuova, eppure antichissima, caccia alle streghe, fattucchiere seguaci della fantomatica “teoria del gender”. Gli ospiti sono descritti come “esperti”, ma esperti di che cosa? Un’avvocata (membro del consiglio direttivo nazionale di giuristi della vita ed ex-presidente regionale del Movimento per la Vita); una medica-chirurga specializzata in psichiatria (focus: conseguenze psichiatriche dell’aborto); uno psicologo clinico (che si occupa di dipendenza sessuale, perversione, disturbo ossessivo compulsivo e psicologia della vita consacrata). Quali sarebbero le competenze in campo relative all’ambito pedagogico, formativo, scientifico sugli studi di genere, le pari opportunità?”













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