l’iniziativa

“Non torniamo come prima”: flash mob della Lav in piazza Duomo

Il manifesto degli animalisti per il cambiamento: mangiamo vegetale, stop alla caccia e alla sperimentazione sugli animali



TRENTO. "Non torniamo come prima!" è lo slogan che gli attivisti della Lav hanno usato oggi (10 luglio) con il loro flash mob in piazza Duomo per rilanciare le sei proposte di cambiamento del manifesto Lav per agire sulle cause della pandemia. 

“Ciascuno può fare la differenza, la soluzione è ripensare il nostro rapporto con animali e ambiente", sostengono gli animalisti. 

«Poco più di un anno fa, presentando il Manifesto LAV, lo definimmo consapevolmente il ‘vero vaccino’ contro il rapporto malato della nostra società con animali e ambiente. Oggi constatiamo che il nostro punto di vista ha finito per consolidarsi e affermarsi sempre di più, tanto che ormai non sono ‘solo’ gli animalisti a riconoscere il nesso tra distruzione di habitat, allevamenti intensivi, cattura e commercio di specie selvatiche ed esotiche, ed eventi pandemici sempre più frequenti – dichiara Matteo Arnoldo della sede LAV di Trento che prosegue – quello che manca, ancora, è la piena e diffusa consapevolezza che su queste cause si possa tutti agire e fare la propria parte sin da subito e in modo concreto, per cambiare le cose, uscire dal tunnel per non rientrarci domani, approdare a una normalità, davvero nuova: #noncomeprima, appunto».

Ecco le sei proposte: 

1. Iniziamo da noi stessi. Dal cibo che mangiamo. Preferiamo i cibi vegetali! Perché carne, latte e uova fanno tagliare foreste, inquinano, causano sofferenza.

2. Le aziende, a partire da quelle dell'alimentazione e dell'abbigliamento, devono essere rifondate sulla base di criteri di reale sostenibilità e Responsabilità Sociale. E lo Stato sia d'aiuto in questa trasformazione, con una diversa fiscalità.

3. Fermiamo i mercati, le fiere, l’uso e l’uccisione degli animali selvatici ed esotici. Basta caccia, catture e riproduzione di animali per farne cibo, spettacolo, pelli e pellicce a partire dall’Italia e nel resto del mondo.

4. Spostiamo i finanziamenti pubblici dagli allevamenti alla produzione di alimenti vegetali. Ad esempio, equipariamo l’IVA sui prodotti alimentari vegetali e incentiviamo i pasti di origine non animale nella ristorazione pubblica.

5. Investiamo concretamente nella prevenzione delle malattie e nella ricerca scientifica “human based”. Riconosciamo la sperimentazione con metodi sostitutivi all’uso degli animali come un primo passo verso una effettiva “libertà di ricerca”.

6. Tuteliamo gli animali domestici per aiutare le loro famiglie in difficoltà. Favoriamo l’adozione di cani e gatti e l’accesso ai farmaci veterinari e cancelliamo l’Iva da “beni di lusso” su cibo e prestazioni veterinarie.













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