il leader dem al polo della meccatronica  

«Non si vive di solo turismo c’è bisogno di fabbriche innovative»

TRENTO. «Non si vive di solo turismo, c’è bisogno di fabbriche e innovazione». Sintetizza così il suo pensiero, il segretario del Pd, mentre parla nell’incubatore delle start up, quella Meccatronica...



TRENTO. «Non si vive di solo turismo, c’è bisogno di fabbriche e innovazione». Sintetizza così il suo pensiero, il segretario del Pd, mentre parla nell’incubatore delle start up, quella Meccatronica che oggi ospita 30 aziende con 218 addetti e un fatturato complessivo di 68 milioni di euro, e che poco più di un mese fa ha accolto Sergio Marchionne fresco di laurea honoris causa.

Parte da Rovereto il pomeriggio trentino di Matteo Renzi, che arriva in stazione - proveniente dal Veneto - con un’ora di ritardo sulla tabella di marcia, a bordo del treno di Destinazione Italia che ha affittato per girare il Paese e incontrare le realtà innovative.

Alla Meccatronica trova ad attenderlo il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi e il presidente degli industriali Giulio Bonazzi. Renzi ascolta alcuni dei volti delle aziende che hanno scelto il Trentino per realizzare tecnologie e ricerca, Sonia Bonfiglioli racconta la sfida dell’elettronica applicata alla meccanica di precisione, Giordano Riello di Aermec le lampade a led, l’ingegner Francesco Besana descrive la sua macchina che produce neve perenne. Il segretario si informa dei fatturati, si interessa della neve artificiale, poi vuole conoscere i giovani studenti del Cfp Veronesi che studiano i prototipi di mattoni fatti con pneumatici riciclati.

Olivi padrone di casa racconta della convivenza - nel polo roveretano - tra imprese, scuola e Università, poi ricorda che non sempre tutto fila liscio, ci sono «i 60 milioni di investimenti ancora bloccati dal conflitto esasperato tra imprese e dalla giustizia amministrativa». Renzi confessa che l’innovazione, la robotica che si diffonde, un po’ lo spaventano, eppure - insiste - «il futuro è lì». «Il Trentino va alla grande sul turismo ma noi non possiamo pensare che il futuro del nostro Paese sia soltanto il turismo, noi non siamo il villaggio vacanze per i fine settimana dei tedeschi o degli svedesi. L’Italia è la fabbrica, è l’innovazione, e su questi temi - esorta - è fondamentale che l’Università, il territorio, le imprese, tirino fuori le più grandi energie». Sorride il presidente di Trentino Sviluppo Flavio Tosi: «Siamo orgogliosi di aver avuto l’opportunità di illustrare i risultati ottenuti da Meccatronica, uno dei pochi esempi in Italia di hub dove imprenditori, lavoratori, ricercatori e studenti crescono condividendo spazi, tecnologie e la medesima visione di futuro». Applausi e strette di mano, è già tempo di partire per la seconda tappa, aggiunta all’ultimo al tour serrato del segretario. C’è da vedere il Bicigrill di Faedo, dove l’assessore Mauro Gilmozzi sciorina numeri sui 2 milioni di passaggi annui sulle ciclabili trentine e racconta come dai rifiuti si produca il biometano che alimenta gli autobus. Renzi prende appunti, interroga: «Quanti italiani? Quanti tedeschi?». Loda il progetto green degli universitari di Acropoli che hanno inventato una vernice fotoluminescente che illumina la ciclabile di notte senza inquinare: «È importante con le ciclabili andare verso il Garda, i nostri amici tedeschi lo apprezzano. È un’occasione di sviluppo, un pezzo di proposta turistica del Paese». Di nuovo, il futuro: «Il mondo cambierà e dentro questo cambiamento il ruolo del Trentino nei prossimi anni sarà quello di custodire i valori come sapete fare, custodire i rapporti con le persone, e nello stesso tempo essere curioso di innovazione».

(ch.be.)













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