«Non ci serve un nuovo centro»

Fravezzi sull’associazione di Grisenti: «L’Upt ha scelto una direzione diversa»



TRENTO. «Se la prospettiva di “Progetto Trentino” è un approdo politico per costruire un nuovo centro, che offra approdo a chi nel centrodestra non ha prospettive, questo non farebbe il bene del Trentino. E comunque andrebbe in direzione opposta a quella che è uscita dal congresso di febbraio dell’Upt, che rinsalda l’alleanza tra forze popolari, riformiste e autonomiste». Vittorio Fravezzi, dirigente Upt, pesa le parole quando parla di Silvano Grisenti, che della nuova associazione politico-culturale è uno dei registi: «Come partito nei suoi confronti c’è sempre stato massimo rispetto, nessuno ha mai speculato su una vicenda complessa e umanamente difficile».

Sul piano politico il sindaco di Dro dissente invece dall’ex superassessore: «Il grillismo è un fenomeno che usa gli strumenti dell’antipolitica, la semplificazione e il populismo. Basta pensare a temi come il debito pubblico e l’uscita dall’euro. I trentini sono prudenti ed equilibrati, come non hanno creduto alle sirene berlusconian-leghiste, non crederanno neanche ad altri populismi». Quanto all’attuale classe dirigente,su cui il giudizio di Grisenti è fortemente critico (e autocritico), secondo Fravezzi «andrà rinnovata e arricchita con forze nuove, ma ha governato molto meglio che altrove». Ma nell’Upt nessuno può negare che il nuovo progetto possa porsi come un potenziale concorrente del partito di Dellai. «Il mio appello - dice Fravezzi - è rivolto ai nostri militanti, perché si impegnino nella nuova fase costituente dell’Unione». (ch.be.)













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