Nomadi, Upt e Patt bocciano il progetto

Micheli e Frachetti: «Le microaree non sono una priorità e non ci sono le risorse»


Jacopo Tomasi


TRENTO. Le microaree spaccano, ancora una volta, la maggioranza in consiglio comunale. Upt e Patt, infatti, frenano l'assessore Violetta Plotegher (Pd) che ha annunciato l'intenzione della giunta di risolvere il problema dell'abusivismo dei nomadi in città al più presto. Per i due partiti alleati questo problema non è invece una priorità, soprattutto in un momento di tagli come quello che Palazzo Thun si appresta a vivere. Lo stop non è una novità. Alla fine dello scorso anno, durante il consueto vertice di maggioranza, Upt, Patt e Udc avevano bocciato le microaree e a qualche mese di distanza la situazione non è cambiata. È durissimo sull'argomento Piergiorgio Frachetti, consigliere comunale del Patt.

«Riteniamo che questo non sia un tema da mettere in agenda in questo momento, quando ci sono altri punti ben più urgenti all'ordine del giorno. In maggioranza, quattro mesi fa, eravamo stati chiari quindi credo sia inutile tirare nuovamente fuori la questione. Come Patt - prosegue il consigliere - non appoggeremo la maggioranza su questa partita: non è una questione ideologica, ma una questione economica. Bisogna investire in altri ambiti, anche perché sono convinto che le microaree non risolverebbero il problema».

Infine, Frachetti lancia una frecciatina all'assessore Plotegher. «Non capisco che fretta abbia e credo che prima di fare certe affermazioni dovrebbe confrontarsi con la maggioranza». Non è così duro Franco Micheli, capogruppo dell'Upt in consiglio comunale, ma anche da lui arriva una bocciatura all'idea di fare subito le microaree. «Non abbiamo ancora finito di ragionare su questo argomento - afferma Micheli - e credo che il problema non sia tanto economico, quanto legato alla legge provinciale che non ha ancora un regolamento attuativo».

Detto questo, Micheli entra nel merito e ribadisce che, prima di mettere mano alle microaree, la priorità dev'essere quella di riqualificare l'attuale campo nomadi a Ravina, che purtroppo versa in pessime condizioni. «Come in altre cose - spiega Micheli - credo sia il momento di valorizzare l'esistente anziché investire su altre opere. In questo caso si deve lavorare sull'area di Ravina, poi con le microaree andremo avanti secondo il programma previsto: non sono cose che si possono attuare da un giorno all'altro». Micheli, infine, pone anche un problema economico. «Non mi risulta - conclude - che siano state inserite nel bilancio che verrà illustrato dal sindaco Alessandro Andreatta».













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