Niente neve, lo sci parte in salita

Solo a Campiglio sabato piste aperte. Tutti gli altri aspettano la coltre bianca


Luca Franchini


TRENTO. L'artiglieria pesante è pronta a entrare in funzione, finora ostaggio di una colonnina di mercurio costantemente sul segno "+". La neve si fa attendere, ma sono le alte temperature a preoccupare gli impiantisti trentini, chiamati a fare i conti con l'inversione termica che sta caratterizzando la regione alpina e che costringe gli impianti di innevamento a rimanere in modalità "off".

Così, solo Madonna di Campiglio può parzialmente sorridere, pronta a dare il "la" alla stagione invernale 2011/2012 sabato 26 novembre, grazie all'apertura delle piste Graffer e Corna Rossa in località Grostè, resa possibile da una nevicata di 40 centimetri di inizio mese, integrata con la necessaria neve programmata. Tutti gli altri, invece, dovranno attendere termometro alla mano, sperando che le temperature si facciano invernali, con l'obiettivo comune dell'apertura per il primo weekend di dicembre (la data è quella di sabato 3), per non perdere la prima ricca occasione del nuovo inverno, quella del classico e sempre gettonato ponte di Sant'Ambrogio.

L'inversione termica, però, finora non ha consentito ai cannoni di entrare in funzione e non resta che sperare nel cielo per non perdere ulteriore tempo. All'appuntamento mancano ancora dieci giorni e per puntare all'apertura delle piste (quanto meno parziale) servono almeno cinque giorni di freddo pungente. Ad oggi, gran parte delle piste vestono ancora l'autunnale verde, colore della speranza, mai come in questo caso. Ma il primo nemico è il meteo che, quanto meno fino a lunedì prossimo, non pare intenzionato a cambiar rotta, con lo zero termico costantemente tra i 2500 e 3000 metri.

Paradossalmente, si potrà produrre neve a valle, ma non in alta quota, in attesa delle prime nevicate, annunciate proprio per l'inizio del mese di dicembre, allor quando (sempre secondo le previsioni meteo) inizierà gradualmente il vero inverno. In ritardo sulla tabella di marcia rispetto alle ultime stagioni e forse troppo in ritardo per guardare con fiducia al weekend del 3 dicembre. Chiedere a stazioni sciistiche come la Panarotta, che come tutte le altre ha programmato l'apertura per il primo fine settimana dicembrino ma che, ad oggi, non è ancora riuscita a produrre un solo centimetro di neve (solo ieri una leggera spolverata, ma nulla più). Medesima situazione per il Bondone, seguito a ruota da pressoché tutte le altre località. Anche in val di Fassa, prima del 3 dicembre di apertura non se ne parla, idem per Folgaria e Passo Rolle.

L'obiettivo è destinato a spostarsi verso l'8 dicembre, giorno dell'Immacolata. Si scia, ovviamente, sui ghiacciai del Tonale e della Presena e da sabato si potrà cominciare a sciare anche a Campiglio, la prima della classe. Apertura parziale, chiaramente, per la località rendenese, che è riuscita a garantire il necessario innevamento per la sciabilità delle piste Graffer (lunghezza 3280 metri con 430 metri di dislivello) e Corna Rossa (1760 metri di lunghezza con 255 metri di dislivello), servite dalle telecabine Grostè 1-2 e seggiovia 6 posti Grostè Express. Sempre nella zona Grosté si sta lavorando alacremente sulla pista Lame, 1020 metri di lunghezza con 180 metri di dislivello, ma sull'apertura di quest'ultima si deciderà solo all'ultimo. L'esercizio degli impianti è previsto dalle 9 alle ore 16 con orario continuato e gli impianti di risalita rimarranno aperti ininterrottamente anche nei giorni a seguire.













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