Niente biodigestore a Storo e Zuclo

Il dirigente provinciale De Col: «L’impianto in funzione a Cadino può bastare a svolgere l’attività anche per le Giudicarie»



GIUDICARIE. Il biodigestore a Storo non si farà, ma la localizzazione a Zuclo non rappresenta una soluzione alternativa. A confermarlo ieri il dirigente provinciale De Col che, rispondendo alla terza commissione provinciale, ha sottolineato come, alla stato attuale «si sta valutando la possibilità che per l'attività prospettata per il biodigestore delle Giudicarie basti quello in funzione a Cadino».

La commissione ieri si occupava della petizione presentata per chiedere chiarimenti in merito alla prospettata (ma non ancora certa) realizzazione di un biodigestore nel territorio del Comune di Storo, «per garantire ai cittadini - così recita il testo dell'appello - il diritto ad essere informati in modo trasparente e preventivo rispetto a scelte che potenzialmente potrebbero condizionare la qualità della vita loro e dei loro figli». Per chiarire la situazione ha voluto far suo appunto il parere di Raffaele De Col, dirigente generale del dipartimento infrastrutture della Provincia. De Col ha ricordato che il quarto aggiornamento del piano dei rifiuti, prevede la realizzazione di altri due impianti che permettano di trattare le 20 mila tonnellate di residuo non coperte dagli attuali biodigestori della Pasina e di Cadino nel Comune di Faedo, da cui sono gestite 40.700 tonnellate di rifiuti all'anno rispetto alle 60 mila tonnellate che la Provincia ritiene di dover assorbire. Per questo oltre al nuovo biodigestore già previsto a Rovereto nei pressi del depuratore, era stato ipotizzata la collocazione di un quarto impianto nel territorio di Storo. Anche in questo caso il biodigestore dovrebbe sorgere nelle vicinanze del depuratore, dove la collocazione risulta più adatta. Un'altra ipotesi di localizzazione è vicino alla discarica di Zuclo.

De Col ha spiegato che queste soluzioni non sono state ancora decise perché è in corso una verifica tecnica e si terrà anche conto del calo della produzione registrato ultimamente. «Stiamo valutando la possibilità che per svolgere l'attività ipotizzata a Storo basti il biodigestore di Cadino. Si tratta di capire se gli impianti attuali sono in grado di garantire una copertura sufficiente».

La stessa terza commissione si è occupata di una seconda petizione che riguardava una campagna del controllo dell'aria a Storo. Ebbene, da questa estate una centralina misurerà la qualità dell'aria. E' questa, infatti, l'indicazione concreta presentata da Laura Boschini, dirigente generale dell'Appa. «Gli uffici competenti dell'Appa - ha spiegato - si sono già messi in contatto con il Comune di Storo e hanno ottenuto la disponibilità dell'amministrazione ad installare una centralina entro questa estate». Per raccogliere dati sufficienti la campagna di controllo durerà un anno. La commissione ha suggerito di collocare la centralina nello stesso punto del paese in cui era stata piazzata alcuni anni fa per un analogo controllo. Allora i dati raccolti erano stati preziosi perché avevano portato alla scelta della metanizzazione del paese (impianti di riscaldamento). In base ai nuovi dati che emergeranno saranno adottate eventuali ulteriori misure anti-inquinamento. (sil)













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