Mori, il Global Village va all’asta

Il terreno su cui doveva sorgere il nuovo quartiere con wellness e centro commerciale verrà venduto


di Matteo Cassol


MORI. Finisce all'asta giudiziaria il sogno del Global Village di Mori, cullato dall'imprenditore locale Marco Depretto - tra kartodromo, hotel a cinque stelle, centro wellness e moltissimi negozi, tutto solo sulla carta, a parte lo scavo di un "buco" e interventi mai completati - con la propria società Libero srl. Il terreno su cui sarebbe dovuto sorgere un colossale centro commerciale è stato messo in vendita dal Tribunale di Rovereto con base d'asta a 9.350.000 euro. Si tratta di un insieme di particelle che formano un unico grande compendio edificabile nella zona ovest dell'abitato moriano, con un'estensione complessiva è di circa 35.177 metri quadri. II terreno ha forma rettangolare, è pianeggiante e con ottime possibilità di accesso dalla strada principale. A prevedere l'utilizzo edificatorio dell'area è il cosiddetto Pgz 9 del Prg di Mori, una progettazione approvata dal Consiglio comunale nel settembre 2001. Successivamente è passata una variante al Prg (settembre 2006) in adeguamento agli strumenti di pianificazione urbanistica e alle disposizioni provinciali in materia di commercio che prevedono un'area commerciale integrata (Aci), individuata dal comparto C7 con destinazione d'uso integralmente commerciale, mentre nella rimanente superficie è ammessa una destinazione mista residenziale-commerciale. La convenzione urbanistica sottoscritta con l'amministrazione comunale prevede l'esecuzione di alcune opere di infrastrutturazione del compendio (urbanizzazione primaria) e scade a ottobre 2016. Le buste, se ci saranno offerte, verranno aperte il 2 febbraio. In questi casi, le aste tendono ad andare deserte. Il sindaco di Mori Roberto Caliari, però, non dispera. «Dispiace - afferma il primo cittadino - che la vicenda sia arrivata a questa conclusione, ma il potenziale di quel terreno rimane fondamentalmente immutato. Inoltre chi tempo fa aveva manifestato l'intenzione di subentrare con un progetto ridimensionato, con un edificio pari a circa metà della volumetria originale, più o meno cinquantamila metri cubi (si parlava della ditta padovana Cavagnis Costruzioni, ndr) pare non abbia fatto venir meno il proprio interesse e quindi potrebbe inserirsi anche in questa fase, probabilmente arrivando a un accordo prima dell'asta. L'auspicio in ogni caso è che quel terreno venga recuperato; c'è ancora tempo per rispettare i termini della concessione e beneficiare delle vecchie norme (meno restrittive delle attuali in termini di metri cubi, parcheggi e altro) dal punto di vista costruttivo, ma in ogni caso la destinazione dell'area commerciale rimarrebbe, anche perché sarebbe assurdo prevedere lì una nuova ulteriore area residenziale e in ogni caso in sede di variante non avremmo potuto apportare modifiche, visto che si tratta di diritti acquisiti. Spetterà alla futura amministrazione comunale occuparsi della faccenda, vigilare su ciò che accadrà e - conclude Caliari - fare le proprie valutazioni».

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