Monte Giglio raddoppia le centraline sul Maso

Carzano, via libera della Provincia alla nuova realizzazione lungo il torrente Verrà sfruttata l’acqua prelevandola dall’impianto superiore già esistente


di Marika Caumo


CARZANO. A nemmeno un anno dall'inaugurazione della centrale idroelettrica la Monte Giglio srl raddoppia. E' di questi giorni, infatti, il via libera, con alcune prescrizioni, al progetto definitivo del nuovo impianto sul torrente Maso.

L’opera consiste nella realizzazione di una nuova centrale ad acqua fluente, utilizzando l'acqua del Maso e prelevandola in collegamento diretto dallo scarico dell’impianto superiore, entrato in funzione a fine 2012 e inaugurato a luglio 2013, a sua volta collegato in cascata con lo scarico della centrale gestita dalla società Hydro Dolomiti Enel srl.

«La nuova centrale dista circa un chilometro dalla precedente, sarà realizzata in fondo al parco fluviale e avrà dimensioni più piccole, con una turbina anziché due», spiega il sindaco di Carzano Cesare Castelpietra, membro del cda della Monte Giglio. La società è, infatti, mista pubblico-privata, con il Comune che detiene il 60% mentre il rimanente 40 è suddiviso tra la Tecnoenergia Srl di Elio Degol di Strigno (20%) e gli ingegneri Vittorino Betti e Massimiliano Vialli di Trento, ognuno dei quali ha una quota del 10%.

Il progetto è caratterizzato da una portata massima di 2.600 litro/secondo e media di 487 litri/secondo, una potenza nominale media di 162.36 kW, per una produzione annua di energia pari a 1.166.265 kWh. L’intero impianto idroelettrico non prevede nuove opere in alveo, ad eccezione degli scarichi della vasca di carico e della centrale.

Il progetto definitivo propone una portata di rispetto modulata pari a 550 litri/secondo nel periodo invernale, mantenendo analoga proporzione attribuita alla portata di rispetto dell’impianto superiore, a cui si aggiungono le derivazioni sottese. Tale portata deve essere assicurata mediante un sistema di misurazione da realizzarsi in corrispondenza del ponte di Carzano. Con riferimento alla pianificazione urbanistica, opera di presa, vasca di carico ed edificio centrale necessitano di deroga urbanistica.

Il progetto, presentato lo scorso settembre, è stato sottoposto a valutazione di impatto ambientale (Via) e quindi al rapporto del Comitato provinciale per l’ambiente, che lo scorso 29 gennaio ha espresso parere positivo di compatibilità ambientale, subordinato al rispetto di alcune prescrizioni. In particolare, per essere funzionale al rilascio della concessione idroelettrica, deve contenere un idoneo piano di monitoraggio ambientale da attuarsi prima, durante e dopo l’ultimazione della costruzione dell'opera. Questo piano dovrà tener conto del complesso sistema concessorio che insiste nel tratto basale del torrente Maso, a valle del bacino di Pontarso, e dell’evoluzione che lo stesso subirà dopo la fine del 2016, quando tutte le derivazioni esistenti, anche quelle vecchie come ad esempio il canale della Cartiera di Scurelle, dovranno rilasciare il deflusso minimo vitale.

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