Mobilitazione contro via Del Piccolo

Michelin, sindacati uniti. Schmid: proposta vergognosa, il sindaco intervenga


Paolo Morando


TRENTO. Una mobilitazione. Contro l'ipotesi di dedicare una via del futuro quartiere "Le Albere" all'ex Michelin a Gastone Del Piccolo, sindacalista della Cisnal. Una proposta avanzata in commissione toponomastica da Antonio Coradello del Pdl, per "bilanciare" l'intitolazione di un'altra via a Beppino Mattei, storico leader Cisl e protagonista delle lotte operaie proprio alla Michelin. La mobilitazione parte con un comunicato unitario dei sindacati e una lettera dei familiari di Mattei (che in basso riportiamo per esteso). E passa attraverso telefoni roventi in Comune, dove ieri il sindaco Alessandro Andreatta è stato subissato di chiamate a senso unico: una proposta inaccettabile.

E questo è il senso anche della nota dei segretari di Cgil, Cisl e Uil: «Abbiamo appreso con soddisfazione dell'intitolazione a Giuseppe Mattei, approvata dalla commissione toponomastica di palazzo Thun, di una via all'interno del nuovo quartiere all'ex Michelin - scrivono Paolo Burli, Lorenzo Pomini ed Ermanno Monari - si tratta di una scelta lungimirante che rende il giusto merito all'impegno di una figura ineguagliata del sindacato confederale verso il mondo del lavoro trentino. Proprio per questo motivo, ci appare stonata la decisione, assunta in un revival del manuale Cencelli di cui nessuno provava nostalgia, di intitolare una via anche a Gastone Del Piccolo.

È prima di tutto una questione di metodo. La memoria infatti non è politica e non può essere piegata a logiche di schieramento». Se serviva una dimostrazione di come in Italia, spesso, il passato non passa mai, questa vicenda ne è una dimostrazione esemplare. Serve un salto all'indietro di oltre 40 anni, per rievocare la figura di Del Piccolo e quanto accadde il 30 luglio del 1970 poche settimane dopo l'inaugurazione dello stabilimento trentino della Ignis del leggendario «cùmenda» varesino Borghi (in alto a destra una sintesi degli avvenimenti).

Il presidente dell'Anpi Sandro Schmid, per anni a fianco di Beppino Mattei alla guida della Flm, il sindacato unitario dei metalmeccanici, ha parole durissime per commentare la proposta di Coradello: «Se Mattei sapesse di questa discussione, rovescerebbe il tavolo e manderebbe tutti a quel paese. Lui purtroppo non c'è più e non può farlo, ma è dovere del sindacato stare al fianco della sua famiglia nel rifiutare un'ipotesi di intitolazione di questo tipo: che offende la storia operaia, quella di Mattei e anche la storia di chi ha vissuto le battaglie della Michelin, a partire dagli operai che ancora vivono». Del Piccolo, spiega Schmid, «non ha mai avuto alcun ruolo significativo nella storia del sindacato trentino e il suo nome è legato unicamente al vergognoso episodio del 1970: la Cisnal aveva raccolto qualche iscritto alla Ignis per via della proprietà, dichiaratamente destrorsa, ma in Trentino non ha mai avuto alcun ruolo. Alla Michelin il sindacato fascista non è mai entrato, Del Piccolo non si è mai azzardato a venire ai cancelli. Proporre il suo nome per l'intitolazione di una via è scandaloso: significa squalificare una città come Trento, medaglia d'oro della Resistenza».

Per questo Schmid lancia un appello al sindaco Andreatta, non solo come presidente dell'Anpi ed ex sindacalista alla Michelin, «ma anche come elettore della maggioranza di centrosinistra: mi auguro che prenda in mano la situazione e rimetta le cose a posto, evitando uno scandalo che disonorerebbe Trento». Lapidario anche il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti, a lungo segretario Cgil: «Visto il mio ruolo, non intervengo nelle dinamiche di altre istituzioni. Ciò che penso è però noto a tutto il Trentino. È una proposta quanto meno originale. E non dico altro».













Scuola & Ricerca

In primo piano