l'emergenza

Minori, è allarme per le nuove droghe

Nel 2016 sono stati 59 gli under 18 segnalati al Servizio tossicodipendenze: 11 anni l’età del primo consumo



TRENTO. Sono 90 i pazienti attualmente in trattamento al SerD con una diagnosi di tossicodipendenza, 9 di loro hanno fatto il primo uso quando avevano meno di 14 anni: 56 sono in cura per l’uso di cannabinoidi, 13 per eroina, 12 per cocaina, 9 per dipendenza dall’alcol.

Sono alcuni dei dati forniti ieri dall’assessore alla salute Luca Zeni in risposta ad un’interrogazione del consigliere di Forza Italia Giacomo Bezzi.

È di poche settimane fa l’operazione dei carabinieri nell’Alto Garda che ha portato all’identificazione di 63 minorenni consumatori di stupefacenti. Stando sempre ai dati del SerD (il servizio per le dipendente dell’Azienda sanitaria), i minorenni segnalati sono passati dai 20 del 2011 ai 50 del 2016 (erano stati 57 nel 2015), la maggior parte dei quali per problemi di dipendenza dall’alcol.

Ma le segnalazioni rappresentano purtroppo un dato sottostimato del problema, perché a questi numeri vanno aggiunti i casi in cui il SerD si attiva per fornire consulenze senza aprire un fascicolo clinico (che avviene solo in caso di accesso diretto al Servizio). Nel 2016 su 96 persone segnalate dal Commissariato del governo per uso personale di sostanze illegali solo 8 erano minorenni, ma sulle 349 segnalazioni più lievi (quando si tratta del primo episodio, per cui viene attuata solo la segnalazione ai genitori e al SerD che invita il soggetto per un colloquio informativo) , i minori sono stati 51.

La sostanza più consumata risulta la cannabis, seguita dall’eroina che è invece la più diffusa tra i tossicodipendenti in generale.

All’attenzione si impone il problema delle nuove droghe che - rileva Zeni - «non rappresentano il principale motivo di accesso al SerD, ma sono sempre più frequenti le segnalazioni che arrivano dal Sistema nazionale di allerta precoce su intossicazioni o decessi correlati alla loro assunzione». Si tratta di un gruppo di sostanza molto dannose, immesse quasi quotidianamente sul mercato online, che mimano gli effetti, spesso intensificandoli, di molecole già note e presenti sul mercato illegale.

Nella maggior parte dei casi l’invio al SerD è mediato dal Pronto soccorso o dal Centro di salute mentale, che richiedono consulenze sull’attribuzione dei disturbi psichiatrici rilevati agli effetti indotti dalle sostanze stupefacenti. Anche perché le nuove droghe non sono facilmente identificabili con i comuni esami tossicologici e di conseguenza i casi rischiano di non essere correttamente inquadrati se non si riesce ad identificare la sostanza che li ha provocati.

La Provincia prova a reagire attraverso la prevenzione, con progetti di educazione tra pari nelle scuole e non solo, con corsi di formazione per gli insegnanti e interventi più mirati nelle scuole dove sono state segnalate situazioni ad alto rischio. (ch.be.)













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