Minoranze, “attacco” in sette punti alla variante soffitte

Upt, Pd e Patt hanno presentato un dettagliato documento con le «Osservazioni di interesse pubblico» al Prg


di Roberto Gerola


PERGINE. Tutte le considerazioni emerse dalle opposizioni a proposito della variante al Prg approvata in prima adozione a fine marzo scorso sono state formalizzate nel documento “Osservazioni di pubblico interesse” firmato dai responsabili di Upt, Pd e Patt. Tutte sono in tema di “soffitte” e saranno allegate al documento della “variante al Prg” in vista della sua seconda adozione e del successivo inoltro alla Provincia. Saranno, infatti, gli uffici tecnici provinciali a pronunciarsi in proposito prima che sia la giunta provinciale ad occuparsene. Tra l’altro, le osservazioni rivestono un importante aspetto politico rappresentando un ulteriore e decisivo passo avanti verso la ricostituzione del centro sinistra autonomista al quale i tre partiti stanno lavorando da tempo.

Un documento che si articola in sette “temi” scaturiti per altro sia in sede consiliare che nella serata che il Pd aveva organizzato sul tema delle “soffitte”.

1. Norme in contrasto con quelle in vigore in quanto l’utilizzazione totale degli indici di fabbricabilità esclude ogni successiva possibilità d’intervento edilizio diretto sulle superfici stesse salvo specifici casi.

2. In contrasto con gli obiettivi del Prg 2002 che prevedevano espressamente le soffitte come locali accessori puntando su una qualità più elevata degli spazi abitativi; ora si favorisce una diffusa trasformazione delle stesse soffitte in nuovi spazi abitativi e in nuove unità immobiliari.

3. Ha carattere generale in quanto include tutti gli edifici residenziali esistenti alla data di prima adozione (25 marzo 2014) cambiando d’uso l’ultimo piano di ogni unità residenziale (centri storici esclusi) a prescindere dagli indirizzi del Prg; ne deriva un incremento consistente di alloggi, di numero di abitanti con impatto su tutti i servizi (specie acquedotto).

4. Le trasformazioni sono ben più numerose di quelle presentate (nuove edifici, ma anche sopraelevati in zona B e C, “esistenti” e zone edificabili D ed E.

5. Si verificherà un maggior carico antropico (necessari più servizi) e deve essere prevista l’applicazione di un onere edificatorio.

6. La variante trae origine dalla necessità di sanare le “soffitte” costruite tra il 2002 e il 2010 (anno in cui sono state vietate); per il dopo 2010 non è da riconoscere la possibilità di mettere sul mercato alloggi realizzati in difformità alla concessione edilizia.

7. Sarà motivo di ricorsi: per diversità di trattamento, strumento sperequativo, elemento di svalutazione (per chi abita ora l’ultimo piano), ingiustificato beneficio per alcuni cittadini e società immobiliari in particolare.













Scuola & Ricerca

In primo piano