Mezzana vuole il mulino di Ortisé

Il sindaco Dalla Serra chiarisce: «Chiederemo alla Provincia i soldi per poter acquistare l’edificio storico»


di Alberto Mosca.


MEZZANA. «Non abbiamo ancora acquistato il mulino di Ortisé, abbiamo deliberato per poter chiedere alla Provincia contributi per poterlo acquistare».

Il sindaco di Mezzana, Giuliano Dalla Serra, spiega con queste parole come le intenzioni dell’amministrazione da lui guidata, nei confronti dello storico manufatto che si trova lungo rio Valletta, che separa Ortisé da Menas, siano sicuramente serie, ma anche come non si debba correre troppo con le operazioni.

La recente delibera della giunta comunale di Mezzana prevede insomma di chiedere alla Provincia un finanziamento per permettere un successivo acquisto da Nova srl, con sede in Ravenna, dell’immobile per una spesa di circa 183.000 euro, Iva compresa.

Il mulino in questione venne ristrutturato, non senza alcuni aspetti problematici relativi alla necessità di autorizzazioni provinciali derivanti dal suo status di “bene ambientale” stabilito nel 1996 e quindi di “invariante”. La ristrutturazione poté proseguire soltanto con l’osservanza di precise prescrizioni degli organi provinciali, capaci di sbloccare la concessione edilizia rilasciata illegittimamente, senza che il Comune avesse richiesto la necessaria autorizzazione alla commissione di tutela provinciale, dovuta per i beni ambientali. Ora il Comune si impegna a procedere all’acquisto del bene.

«Tuttavia – spiega quindi il sindaco Giuliano Dalla Serra – le macchine molitorie sono intatte, mentre dovrà essere ricostruita la ruota».

Si profila insomma la possibilità che il vecchio mulino, impreziosito anche da una affresco settecentesco raffigurante la “Madonna dell’Aiuto”, possa diventare un bene capace di raccontare il passato dell’arte molitoria in montagna.

Si tratta peraltro di un complesso di archeologia industriale di grande pregio, caratterizzato dalla presenza contestuale, localizzata a valle del rio, di una segheria di ora di proprietà comunale per il quale l’iter di recupero e valorizzazione è in fase avanzata.

«Presto – spiega a questo proposito il sindaco Giuliano Dalla Serra – potremmo andare in fase di affidamento dell’incarico».

Il mulino e la segheria, caso assai raro, non solo in Val di Sole ma anche nel resto del Trentino, di compresenza di due opifici del genere su uno stesso luogo, potrebbero presto diventare un nuovo motivo di attrazione per il turismo culturale di Mezzana e della Val di Sole, oltre che occasione per recuperare e tramandare la memoria del lavoro secolare dell’uomo sulla montagna.

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