«Meteo, danni seri dalle previsioni sbagliate»

Gli albergatori: per un bollettino sfavorevole molti turisti rinunciano al weekend in Trentino. Serve più attendibilità


di Giuliano Lott


TRENTO. In un tempo nemmeno troppo lontano, le previsioni del tempo erano seguite con fatalistico disinteresse: pazienza se il colonnello Bernacca ogni tanto sbaglia, si diceva allargando le braccia, la meteorologia non è una scienza esatta. Oggi invece il portale Meteo.it è quasi più cliccato dei più popolari siti porno e gli italiani non mancano di consultarlo prima di partire per le ferie o per una gita. Dalle previsioni dipendono le scelte per il weekend, e dunque gli incassi per albergatori e ristoratori delle principali stazioni turistiche. Da qui la polemica innescata dal governatore del Veneto Luca Zaia, subito ripresa dall’assessore Tiziano Mellarini, che ieri sulle nostre pagine condivideva in toto la stessa posizione, minacciando di “oscurare” il Trentino dai siti meteo nazionali.

La polemica non è nuova, e gli albergatori, come spiega il presidente dell’associazione di categoria Luca Libardi, hanno più volte sollevato il problema. «É una questione più nazionale che locale - argomenta Libardi -, ma oggi serve maggior attendibilità dal punto di vista scientifico. Sul weekend, una previsione meteo negativa influisce sulle affluenze e le presenze turistiche, spostando ingenti quantità di denaro. Questa è un’evidenza». Libardi ha in mente un modello ideale: «É innegabile che le stazioni meteo locali, come Meteotrentino, siano più precise. Un riferimento secondo me è Meteoarabba.it, che oltre ad essere molto dettagliato riporta anche la probabilità di precipitazioni in percentuale. Questo, per chi legge la pagina web, può essere un ottimo elemento di valutazione. Certo - spiega il presidente degli albergatori - non possiamo intervenire sull’aspetto scientifico della meteorologia, ma sulla comunicazione sì». Cosa intende dire presidente? «Nelle previsioni nazionali, sia in televisione che sul web, la nostra regione è poco leggibile, i simboli coprono al tempo stesso Veneto e Trentino, impedendo una lettura corretta. Questa approssimazione per noi è molto problematica, perché influisce molto sull’economia turistica». Siamo anche un territorio particolare, dove le condizioni meteo possono variare da una valle all’altra. «Appunto per questo servirebbe più approfondimento per avere maggior attendibilità. Dire che ci saranno “possibili piovaschi” non significa che saremo sommersi da piogge torrenziali. Ma la gente guarda solo il simbolo della nuvoletta sulla carta dell’Italia. Ecco perché riportare le probabilità di precipitazioni sarebbe già un bel passo avanti».

La diatriba albergatori-meteorologi ha radici antiche. L’ex presidente degli albergatori Natale Rigotti ricorda che qualche anno fa la categoria fece un’indagine mirata. «Chiedemmo ai clienti degli alberghi se avevano consultato il meteo e se ciò era stato determinante per partire. Il risultato dello studio fu molto interessante. Oltre l’80% dei turisti del weekend aveva risposto di sì e una percentuale poco inferiore di quelli che avevano pernottato per la settimana aveva guardato il meteo almeno tre volte prima di partire». Si parlava in quel caso di previsioni nazionali. «Sì, Meteotrentino è più preciso. Ma la gente guarda i siti web e la tv. Posso fare un esempio in tempo reale: per oggi (ieri, ndr.) erano previste piogge e temporali. Invece qui in Valle dei laghi c’è uno splendido sole, ma sulle strade non c’è il solito via vai di auto che si può osservare di sabato». Azioni legali contro i servizi meteo? «Tempo perso, altri ci hanno provato invano. Cerchiamo piuttosto un confronto serio, e di impegnarci per fare in modo che le previsioni possano essere sempre più attendibili».

Libardi la pensa allo stesso modo : «Ci ha provato la Liguria a chiedere i danni, ma non sono venuti a capo di nulla. E anche creare polemiche o “oscurare” il Trentino dai siti nazionali è un’assurdità. Ci sono webcam a non finire, vincerebbe il “fai da te” e il pressapochismo. Piuttosto, pretendiamo più qualità nelle previsioni meteo, a partire dalla sensibilizzazione al problema. Oggi gli strumenti non mancano, se si utilizzano le metodiche più aggiornate e moderne si eviterebbe quell’approssimazione che crea danni seri alla nostra economia turistica».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano