il caso

Messico, ucciso il presidente dei trentini

Morto a 52 anni Rafael Parissi. Aveva sorpreso il ladro mentre cercava di rubargli l’auto: una coltellata lo ha trafitto



TRENTO. Sorprende il ladro intento a rubargli l’auto, ma lui si oppone e per questo viene pugnalato a morte. È deceduto ieri mattina, in un ospedale di Cordoba in Messico, dopo una notte di agonia, Rafael Parissi, 52 anni, nato e cresciuto a Huatusco (Messico), ma con profonde radici nel Feltrino, a Cesiomaggiore e in Trentino, tanto da diventare il presidente del Circolo trentino dello Stato di Veracruz fino dal 2001. Parissi, molto conosciuto nel bellunese dove ritornava quasi ogni anno e anche in Trentino, dove aveva scoperto antiche radici e dove aveva anche ospitato in passato una delegazione della Provincia, l’altra sera stava rincasando a Huatusco, città del centro Messico dove risiedeva, quando ha sorpreso un ladro nell’intento di rubargli l’auto. L’uomo ha cercato di difendere la sua vettura, ma il malvivente per tutta risposta lo ha colpito con un’arma da taglio.

Gli antenati di Parissi erano emigrati in Messico alla fine dell’Ottocento. La sua era una famiglia benestante: la mamma aveva una serie di imprese di lavorazione del caffè, mentre Rafael (noto anche alla giustizia messicana per reati di frode) da qualche anno aveva aperto un albergo e una pizzeria. Nonostante tutto, però, Parissi aveva sempre tenuto i contatti con il territorio bellunese.

A dare notizia della tragica morte è il presidente dell’Associazione Bellunesi nel mondo, Oscar De Bona: «L’Abm è in lutto per questo omicidio che ha portato via il nostro amico Rafael Parissi, che ho conosciuto nel lontano 1991 quando ero presidente della Consulta del Veneti nel Mondo. Allora Rafael aveva 28 anni e rappresentava il Veneto in Messico. Un giovane capace e dinamico, che ha fatto molto per mantenere vivi i legami con la propria terra d’origine».

Parissi, infatti, ha fondato la Famiglia Bellunese di Huatusco, un’altra associazione a livello veneto e ha curato numerosi interscambi giovanili tra Messico, Belluno e Trento. Inoltre negli anni Novanta da Belluno, attraverso il coordinamento della Provincia di Belluno e dei Bellunesi nel mondo, sono stati inviati in Messico dieci pullman di Dolomitibus e un’ambulanza. Mezzi acquistati da Parissi e utilizzati per le vie di Huatusco. È stato fondatore, anche della Biblioteca italo-messicana intitolata al presidente onorario Abm Vincenzo Barcelloni Corte. È stato promotore di numerosi gemellaggi e patti di amicizia tra Huatusco e diversi comuni veneti e trentini e ha fatto conoscere la sua città a numerosi politici europei.

L’associazione Bellunesi nel mondo, infine, aveva inviato negli anni migliaia di montature di occhiali (si parla di 4-5000), vestiario e oggetti di prima necessità per le persone bisognose del posto. Tutto sotto il coordinamento di Parissi. «Se in Messico vi è stata una riscoperta delle radici italiane in parte lo dobbiamo a lui», dice De Bona. Nel 2001 Parissi e i funzionari della Provincia di Trento avevano apposto una targa commemorativa dell’emigrazione trentina proprio a Veracruz.

Lascia nel dolore i genitori e una sorella.













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