Mercatone Uno, Landini con i lavoratori

Trento. I lavoratori del Mercatone Uno, ma anche quelli del settore degli appalti e del Progettone tutti in piazza ieri mattina per manifestare il loro disagio, ma anche per incontrare in Largo...



Trento. I lavoratori del Mercatone Uno, ma anche quelli del settore degli appalti e del Progettone tutti in piazza ieri mattina per manifestare il loro disagio, ma anche per incontrare in Largo Carducci il segretario generale della Cgil Landini. Situazioni tra loro diverse, ma unite dall’essere la parte del debole del mondo del lavoro. I dipendenti del Mercatone Uno sono vittime di chi più di un anno fa non ha controllato se la Shernon Holding avesse avuto o meno i requisiti e le garanzie per acquisire i punti vendita. I dipendenti del settore degli appalti sono vittime della frequenza della sostituzione delle società assegnatarie ed a ogni cambio, corrisponde quasi sempre la perdita dei diritti acquisiti. I lavoratori del Progettone e di Intervento 19 sono vittime dei tagli destinati ai loro finanziamenti.

Landini ha sottolineato come ci sia sempre più la necessità che tutti i lavoratori siano uguali e che tutti possano contare sugli stessi diritti e come siano necessarie anche regole uguali in tutta Europa. I sindacati sono disponibili ad un incontro col Governo, per dare le proprie indicazioni sul fisco dove la diminuzione della pressione fiscale non dev’essere generalizzata, ma mirata a pensionati e lavoratori dipendenti, sulla lotta all’evasione fiscale e alla disoccupazione giovanile. Landini ha ribadito il ruolo centrale che hanno i sindacati nell’ambito della politica sociale e della tutela dei lavoratori. Nella vertenza di Mercatone Uno si inseriscono anche i clienti che Adiconsum ha stimato in 20 mila per un totale di 3,8 milioni di euro versati a titolo di caparra. Senza contare quelli che avevano acceso dei finanziamenti già attivi, per acquistare merce che non verrà consegnata. In considerazione di quanto è successo, qualche spiraglio sembra poterlo avere chi ha pagato tramite carte di credito con la procedura “ charge back” concessa per legge in caso di frode o a discrezione della società alla quale fa riferimento la carta di credito, per inadempimento del commerciante. D.P.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano