Mercatini, torna il business del Natale

Pergine ha aperto in anticipo le casette. Si moltiplicano le iniziative e a Rovereto anche uno stand della Palestina


di Silvia Siano


TRENTO. Il Natale dei mercatini. Una “guerra” tra campanili per accaparrarsi visitatori, che dimentica il senso vero e autentico della festività. E che si gioca su inaugurazioni anticipate di anno in anno, in modo da gabbare i concorrenti. Ed è così che accanto alle due antagoniste per eccellenza, Trento e Bolzano, si moltiplicano le casette in tutto il Trentino. Villaggi delle meraviglie che, nel corso degli anni sono sbarcati un po’ ovunque: da Pergine che quest’anno ha giocato veramente in anticipo, aprendo le danze nei giorni scorsi, a Levico Terme che ha fissato il via per il prossimo 24 novembre.

Poi i mercatini di Natale ad Arco, a Canale di Tenno e a Rovereto si aggiungono agli oltre trecento mercatini di Natale che si svolgono più o meno nello stesso periodo dell’anno in tutta Italia.

Cambiano i luoghi, le piazze, le strade del centro storico, ma le casette sono più o meno le stesse. Nelle strutture in legno c’è chi punta sull’artigianato locale, chi sulla gastronomia. Dalle bancarelle che propongono esclusivamente prodotti di artigianato fatti a mano: sciarpe, cappelli, oggetti in rame e ferro battuto, composizioni floreali, giocattoli d'epoca, calendari dell'avvento in legno e i caratteristici alambicchi che un tempo venivano utilizzati per distillare la grappa, a degustazioni di piatti tipici.

Si possono trascorrere ore andando da una casetta all’altra, rimanendo stupiti dalla varietà degli oggetti proposti, per alla fine ristorarsi con un sorso di vin-brulé ed un cartoccio di caldarroste.

Giunto alla ventesima edizione, il “Mercatino di Natale” di Trento con le sue 68 casette in legno è riuscito a portare la città al centro degli itinerari dei vacanzieri alla ricerca del sapore del Natale.

Le casette in legno offrono i tradizionali addobbi per l’albero di Natale ed il presepe, oggetti d’artigianato, dolci e specialità locali, articoli da regalo: dall’arredamento all’oggettistica in tutte le sue forme, dai tessuti ai giocattoli, fino alle decorazioni natalizie.

All’interno del mercatino c’è anche una speciale sezione dedicata ai sapori nella quale è possibile gustare specialità gastronomiche come lo strudel, la “treccia mochèna”, la “polenta brustolada”, le antiche ricette della tradizione trentina e tirolese. Tra le bevande, regnano il “vin brulè” trentino ed il “parampampoli” con il vapore delle tazze che sale profumato tra le luci ed i suoni del folklore più genuino, gli addobbi degli abeti, giri di danze nei tipici costumi, canti alpini e cori natalizi agli angoli delle vie.

Levico ad esempio durante il mercatino allestirà la fattoria degli animali, la carrozza trainata dai cavalli, i pony ed il piccolo trenino. Non mancheranno Babbo Natale che raccoglierà le letterine dei bambini e la casa degli Elfi. A Rovereto ci sarà il padiglione palestinese, una tenda in stile beduino dove gustare i sapori della Palestina con pietanze che accostano sapori mediterranei e orientali. Bolzano invece risponde all’atmosfera gioiosa del Natale con il mercatino che sarà allestito a partire dal 30 novembre fino al 23 dicembre in piazza Walther. Una tradizione che conta più di quattro lustri, alla quale si sono andati affiancando negli anni, altre manifestazioni a tema, a Bressanone, Merano, Brunico e Vipiteno.

Mercatini come “macchine da soldi”, attorno ai quali ruota l’offerta turistica e ricettiva del Trentino Alto Adige, dietro ai quali si muove spesso il popolo degli invisibili, fatto soprattutto nelle piccole realtà di paese, di volontari che donano il loro tempo, anima e corpo per contribuire all’organizzazione dell’evento. Mercatini che, però, in molti casi sono riusciti ad attirare in regione un turismo diverso da quello tradizionale degli sciatori. Lo dimostra il numero sempre alto di autobus e treni speciali che giungono per visitare le casette.

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