Mensa universitaria come la metro: una tv con i tempi di attesa

Sarà possibile calcolarli grazie ad alcune telecamere Al via a breve i lavori per la sede di via S.Margherita


di Martina Bridi


TRENTO. Le novità più eclatante che da qualche settimana ha accolto gli studenti universitari sono le telecamere fisse installate all'ingresso delle mense di via Zanella, via Tomaso Gar, Mesiano e Povo.

Nello specifico, dalle 12 alle 14, l'immagine della fila viene trasmessa e ricaricata ogni minuto sul sito dell'Opera universitaria per permettere agli avventori di sapere in diretta i tempi di attesa prima di potersi finalmente rifocillare. L'evoluzione dei servizi di ristorazione non riguarda però solo l'introduzione di questo piccolo “Grande Fratello”, è tutto il sistema di controllo degli accessi al servizio di ristorazione infatti ad essere stato innovato. Tanto per iniziare, la “vecchia” Carta dello Studente con microchip in questi giorni viene sostituita con una nuova “tessera di prossimità”, meno costosa e più resistente. Inoltre, tutte le casse delle mense sono online e permettono di scaricare i dati sul server e non più sulle tessere degli studenti. Il sistema è creato con tecnologia open source e le casse sono prodotti standard di mercato sostituibili da qualsiasi dispositivo senza il vincolo ai prodotto proposto dal fornitore.

«Il sistema, pertanto, risulta meno costoso e allo stesso tempo più efficace, grazie al sincronismo con le anagrafiche di Ateneo che permette di modificare in automatico i profili utente e le regole di accesso, e più funzionale, perché i dati dei pasti e per la fatturazione sono disponibili in tempo reale sul server e di conseguenza per il gestore», spiega il professor Fulvio Zuelli, presidente dell'Opera.

Molto apprezzata dagli studenti anche l'introduzione, nella mensa di via Tomaso Gar, della nuova linea denominata “panini express” che consente allo studente di personalizzare il proprio panino. Si può scegliere tra tre tipologie di pane farcendolo tra una vasta gamma di offerte che vanno dalle verdure crude ai salumi, dal formaggio alle carni, aggiungendo poi una salsa a scelta. «Al fine di rendere maggiormente variegati ed appetibili i menù nei vari ristoranti universitari vengono proposti, almeno tre volte alla settimana, dei menù tipici o etnici che permettono di far conoscere le varie culture culinarie del mondo», prosegue Zuelli. In programma, ad esempio i menù tirolese (spaetzle, gulasch), messicano (fagiolata new Mexico, manzo al chilly), veneto (riso e bisi, bianchetto di vitello), trentino (orzotto, tonco del pontesel con polenta) e sardo (gnocchetti sardi alla campidanese, porcheddù arrosto). Prossimo intervento significativo in programma la ricostruzione della mensa di via S. Margherita, attualmente chiusa. La nuova strutturata, su due piani, avrà una capienza di circa 300 posti. I lavori dureranno due anni.

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