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Maxisequestro di succo di mele alla Prantil 

Secondo i carabinieri del Nas non sarebbero state rispettate le norme igienico sanitarie



TRENTO. Maxisequestro da parte dei carabinieri del Nas di Trento alla ditta Prantil di Mezzolombardo che produce succhi di mela e snack a base di mele secche.

I militari si sono mossi dopo che l’Ufficio di Igiene dell’azienda sanitaria aveva effettuato un sopralluogo il 5 dicembre 2017. Gli ispettori avevano rilevato, tra le altre cose, che nello stabilimento, di recente rinnovato, sarebbe stata usata acqua non proveniente dall’acquedotto pubblico, ma da un pozzo e che non aveva le necessarie certificazioni di potabilità. 

Nelle settimane successive l’azienda avrebbe dovuto mettersi in regola, ma secondo quanto è emerso da una seconda ispezione, nei primi giorni di febbraio, non solo non lo aveva fatto, ma avrebbe continuato a produrre come se nulla fosse.

Nell’ambito dell’inchiesta sono stati sequestrati preventivamente circa 50 mila litri di succo di mela sfuso che i titolari hanno dichiarato di usare per produrre una sostanza antiparassitaria contro la drosofila olttre a tutti i macchinari usati per la produzione. Si tratta della linea di imbottigliamento, delle macchine per macinare mele, altre 3 mila litri di succo di mela già confezionato e 500 chili di mele essiccate.

 













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