Maturità: Platone non fa pauraGreco e matematica, le soluzioni - SPECIALE

Greco e matematica hanno messo in difficoltà gli studenti dei licei, che però sostengono di essersela cavata senza troppi affanni. Più facili le prove specifiche per gli altri istituti. Domani terza prova scritta della maturità 2010, poi cominceranno gli orali



TRENTO. «Allora, non a parole, ma a fatti, dimostrai che della morte non mi importa un bel niente, se non fosse un po’ troppo rude da dire, mentre mi interessa assolutamente di questo, di non compiere nulla di ingiusto né di empio». Sono parole di Socrate, tratte dall’Apologia, uno dei dialoghi scritti da Platone. È questa la temuta versione di greco con cui si sono cimentati gli studenti del liceo classico che ieri erano alle prese con la seconda prova di maturità. Allo scientifico invece l’ostacolo da superare erano i problemi di matematica. Nelle varie scuole, temi in base all’indirizzo.
Platone, dunque, per la maturità 2010. Si tratta di un brano tratto dall’Apologia di Socrate, un testo giovanile scritto da Platone tra il 399 e il 388 a.c. Un resoconto sul processo che vedeva il filosofo accusato di corrompere i giovani, non riconoscere gli dei della città e di introdurne di nuovi. Una versione piuttosto lunga, anzi lunghissima. Ben 18 righe da tradurre in quattro ore. «Ci sono volute proprio tutte», commentano Chiara Pilati e Angela Micheli, uscite assieme dal cancello del Prati poco prima della consegna. «Penso sia andata bene. Strano, ma mi sento tranquilla. Di solito non sono proprio brava col greco. Una sorpresa. Invece mi fa tanta paura la terza prova di venerdì». Quest’ultima consiste in dieci domane riguardo a cinque materie, quindi due domande per materia. Tempo: quattro ore. «Noi avremo filosofia o storia, matematica o fisica, latino, scienze e inglese».
Ormai sono le 12.45, ora della consegna del tema. Stravolti escono Gianluca Brugnara e Sofia Canestrini. «Che lunga. Non finiva più. Però era fattibile - dichiarano. Ne abbiamo tradotte di più difficili durante l’anno». Dopo di loro, c’è Rosanna Ignazzi, con il suo vocabolario. «Era una bella versione - afferma - lunga, impegnativa, con tanti vocaboli da cercare. Ora scappo a casa». A studiare? «No no. Prima dormo un po’. Sono un po’ agitata per l’orale che sarà il 30 giugno». Ma la sua tesina è già pronta: un saggio sui colori, su come interagiscono il rosso e il verde.
Niente vocaboli di greco, ma altrettanto difficili problemi e quesiti matematici per gli studenti del liceo scientifico Galilei. Qui il tempo a disposizione era di sei ore, ma dopo quattro molti studenti avevano già consegnato la prova. Un gruppo di ragazzi siedono tranquillamente nel cortile della scuola a chiacchierare tra di loro. «Non era difficile - commenta Francesca Pernigotti, seduta assieme a quattro compagni - alcuni quesiti si potevano risolvere in pochi minuti». D’accordo anche Caterina Epiboli e Chiara Marconi. «È stato il tema più facile dell’anno. Di solito, durante le simulazioni di prove in classe, impiegavo tutte le sei ore disponibili. Invece ho risolto il tema in quattro ore. Stavolta il 6 l’ho preso di sicuro» dichiarano felici.
Ci sono anche Andrea Rossetto, Alessandro Zucchelli, Alex Casagrande e Claudio Angelini. E tutti pensano già al dopo-maturità: il loro sogno è medicina, economia, infermieristica e informatica. Materie scientifiche, naturalmente.

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