«Masere, ora un piano per sbloccare l’area»

Lavis, il sindaco Pellegrini e il presidente della Comunità Tait chiedono un tavolo con la Provincia e Area 51 per definire gli spazi commerciali o per altre attività


di Daniele Erler


LAVIS. Quando hanno appreso che il consiglio di stato aveva respinto il ricorso di Area 51, e di fatto dichiarato che anche il centro commerciale delle Masere doveva sottostare alla “legge Olivi”, gli attivisti del comitato Lavispartecipa (che negli anni scorsi si erano prodigati contro il progetto) si sono scambiati sms esultanti. Qualcuno, con malcelata contentezza, ha condiviso la notizia su facebook. Sembra davvero che sia tramontata l'idea del centro commerciale lavisano: come se Davide abbia sconfitto Golia, secondo una metafora usata dagli attivisti sempre in internet. Anche il sindaco Graziano Pellegrini, che invece si è sempre dichiarato favorevole all'idea del centro commerciale, appresa la notizia ha sollevato il ricevitore del telefono.

Ha chiamato l'assessore provinciale Olivi, ma pare non sia riuscito a parlargli, avendo trovato solo la segretaria. S'incontreranno dopo Pasqua, ed avranno di che discutere, visto che il sindaco (come anticipato ieri dal Trentino) non nasconde la volontà di proseguire a spron battuto sulla via della realizzazione del progetto. La realtà è che sulle Masere si è abbattuto un nuovo fulmine a ciel sereno, che – qualsiasi siano le reazioni – riaccende i riflettori su un dibattito che pareva assopito. Ed il punto di vista del sindaco è chiaro. Non è tanto il progetto ad esser stato bocciato, quanto la procedura seguita.

«La licenza commerciale l'avevamo negata noi», specifica Pellegrini. «La “legge Olivi” bloccava transitoriamente tutti i contingenti possibili; inoltre il progetto doveva passare dal consiglio comunale. Il consiglio di stato ha ribadito che i presupposti giuridici per negare la licenza commerciale erano fondati, visto che mancavano percorsi amministrativi indispensabili». Ma questo non nega la possibilità di continuare, seguendo altre vie, la discussione su cosa fare delle Masere. Anche perché, secondo Pellegrini, le attuali norme provinciali sul commercio sono transitorie. «La giunta provinciale ha deliberato dei criteri provvisori. Siamo ancora in quel regime: è necessario che la Provincia adesso valuti un assetto definitivo».

L'idea di Pellegrini è quindi di programmare un tavolo di lavoro, che coinvolga provincia, Area 51, sindacati e cittadini: questo è ciò che proporrà il sindaco ad Olivi, settimana prossima. Ma un altro attore potrebbe essere coinvolto: la comunità di valle, che potrebbe coordinare la discussione. «Io credo che sia sempre positivo fermarsi a discutere», spiega il presidente della comunità Gianluca Tait. «Mi auguro però che ci si renda conto che siamo in una condizione economica molto negativa, da un punto di vista sia occupazionale, sia imprenditoriale. Ritengo che sia opportuno dare dei segnali forti, per far sì che anche chi è impegnato, ed è stato di fatto bloccato per diversi anni, possa invece poter operare, per rimettere in moto anche l'economia locale. Non entro nel merito del centro commerciale, ma la politica deve trovare una soluzione, per permettere all'imprenditore di fare il suo lavoro. Credo sia giusto trovarsi per discutere, perché un'area come questa non resti abbandonata». «È giusto – conclude Tait – che si possa rimettere in moto un'economia locale in sofferenza, e dare qualche posto di lavoro in più, salvaguardando dall'altra l'ambiente e la vivibilità di Lavis».

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