Martinelli, torna il blocco dei Tir

Da ieri pomeriggio cancelli presidiati giorno e notte dai lavoratori, in sciopero ormai da 5 settimane



ROVERETO. Se in ballo non ci fosse l’angoscia di un centinaio di famiglie ridotte ormai alla fame, si potrebbe definirla una barzelletta. Ma ad Ala non fa ridere nessuno. Anche le “certezze” dell’ultimo fine settimana si sono dimostrate infondate. E in un ping pong paradossale, la richiesta di autorizzazione al pagamento dei creditori che era data per pronta e in arrivo lunedì, è diventata “forse inutile” martedì per tornare “indispensabile” mercoledì. In parole povere, altre 48 ore perse in teoriche ricerche di vie legali più spedite per arrivare allo stesso risultato: permettere il pagamento degli stipendi arretrati ai lavoratori. Si parla di 400 mila euro a fronte di una disponibilità liquida dichiarata in azienda di un milione e mezzo, e quindi di soldi che dovrebbero esserci. Ma che finché il giudice Perilli non autorizza, non si possono utilizzare. Ed è chiaro che finchè l’autorizzazione non viene richiesta, il giudice non la può rilasciare.

Ieri mattina, di fronte all’ennesimo tentativo di prendere tempo, i lavoratori hanno rotto gli indugi. E avvertito il Commissariato del Governo, hanno disposto il blocco totale e ad oltranza di entrambi i cancelli della Martinelli: logistica e spedizioni. Dalle 14 di ieri non entra nè esce più nemmeno una carriola, e si andrà avanti così fino all’avvenuto pagamento degli stipendi arretrati. Con tanto di picchetti notturni e fuochi per vincere il freddo.

«I lavoratori - dicono Mura e La Spada per i Cobas - sono esasperati, si sentono presi in giro. La situazione è esplosiva. E ad interessarsi a loro, in una vera e propria mediazione, sono il Commissariato del Governo ed il vicequestore roveretano Sciamanna. Aiuto prezioso e del quale siamo tutti loro grati, ma che in un mondo normale dovrebbe arrivare dalla politica e dalla Provincia, non dalle forze di polizia». (l.m)













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