Martina, oro paralimpico scalerà le torri del Vajolet

La campionessa dei 100 metri a Londra, che ha perso la gamba in un incidente domenica sarà in valle assistita da Tone Zulian per la nuova impresa


di Gilberto Bonani


VALLE DI FASSA. Martina Caironi, campionessa paralimpica sui 100 metri piani a Londra nel 2012 salirà domenica sulle torri del Vajolet. A guidarla in questo nuovo traguardo Tone Zulian “Cuz”. L'appuntamento con le pareti dolomitiche non nasce per caso, ma ha la sua storia legata a un incontro avvenuto in autunno con i giovani della Valle di Fassa.

«Affascinati dalla sua storia – spiega Teresa Lorenz - l’avevamo invitata a una tavola rotonda chiamata Coop Gold, oro per lei e coop per il cavalier Giovanni Colletti, non un imprenditore qualsiasi, ma anche creatore della prima fondazione trentina in aiuto delle famiglie con figli autistici. In quell'occasione Martina ci ha mostrato la medaglia d’oro, ha raccontato con  semplicità e immediatezza la sua storia, la sua voglia di vivere, ancora e sempre di più, la sua voglia di studiare, di migliorare e di fare, soprattutto cose difficili, come studiare il cinese, come vincere una medaglia d’oro, proprio perché è impegnativo».

«Per questo – continua Teresa Lorenz – l'abbiamo invitata a tornare in Valle di Fassa proponendo, in linea con il suo carattere, di salire con noi le Torri del Vajolet. Arriverà in valle sabato, andrà in montagna domenica e lunedì incontrerà i nostri cinquanta ragazzi impegnati nell'iniziativa estiva “Gust de la Lum” (il piacere della luce). Aspettando il suo arrivo, incrociamo le dita, con la speranza che domenica 25 il tempo sia propizio».

Anche Martina Caironi attende con interesse la sfida di domenica: «E' la prima volta che mi cimento in un'impresa simile. Dal punto di vista fisico non dovrei avere problemi, visto che mi alleno regolarmente sia in pista che su strada. Il problema è legato ai movimenti che dovrò fare quando sarò in parete. Userò una particolare protesi che sperimento dallo scorso settembre. Si tratta di un arto dotato di un ginocchio elettronico che “sente” il movimento che sto facendo e risponde in maniera da assecondare il mio passo. E' un vero gioiello della tecnologia, che percepisco come parte del mio corpo. Non so però come reagirà durante la scalata, ma sono curiosa di provare le sue potenzialità anche su una parete dolomitica. Mi sento fortunata di vivere in questo momento storico dove la tecnologia mette a disposizione mezzi adeguati che aiutano veramente chi ha subito operazioni traumatiche come la mia. Già una decina di anni fa per me sarebbe stato impossibile cimentarmi con una prova simile». Martina Caironi dopo aver perso una gamba a seguito di un incidente provocato da altre persone, ha cominciato a correre, e a correre così tanto e così forte da vincere le paraolimpiadi del 2012. Non solo. Nel luglio di quest'anno a Lione ha conquistato la medaglia d'oro nel salto in lungo con la misura di 4,25 metri. Ora una nuova sfida: l'alpinismo.

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