METEO

Mamma che caldo, i russi si tuffano nel lago del Fedaia

Cronache di un estate bollente: ieri record a Rovereto (37,6). Ma anche in montagna superati i 30 gradi. E continuerà così


di Andrea Selva


TRENTO. Va bene che erano russi - e quindi gente dalla pellaccia dura - ma ugualmente il bagno nel lago Fedaia, dove l’acqua arriva a “chilometri zero” dal ghiacciaio della Marmolada, ha fatto un certo effetto ieri pomeriggio sui turisti che passeggiavano sulla diga del lago artificiale. Cronache di un’estate rovente (che non accenna a darci tregua) in un Trentino dove il termometro ieri ha superato i 30 gradi ovunque, tranne a San Martino di Castrozza (dove si è fermato a 26).

Il record provinciale di ieri è stato raggiunto a Rovereto (37,6 gradi centrigradi), segue Trento (36,3) e quindi Arco (35,5). Ma ha fatto caldo pure in montagna: 32,9 gradi a Cavalese, 32,7 a Malé e 30 a Moena e Lavarone.

Dice Meteotrentino che dovremo farci l’abitudine perché - a parte l’effetto rinfrescante di qualche temporale di passaggio - continuerà così per buona parte (almeno) della settimana prossima.

Il tuffo dei russi nelle acque del lago Fedaia

Un bagno ai piedi della Marmolada in quest'estate bollente (fotoservizio Elisa Salvi). Leggi l'articolo

Tornando al Fedaia, non è la prima volta che questo lago artificiale registra i cambiamenti del clima: era il 15 gennaio scorso quando sul Trentino pubblicammo la notizia del lago che cominciava a “scongelarsi”. Un evento eccezionale - come testimoniava il titolare del rifugio Castiglioni, Aurelio Soraruf - visto che a memoria d’uomo in quel periodo dell’anno il lago è sempre ricoperto dal ghiaccio e ci si può correre sopra in motoslitta: «In quarant’anni che sono quassù non ho mai visto una cosa del genere».

E ora ecco il bagno estivo dei russi, che assomiglia tanto al bagno nel laghetto di Antermoia (a 2.500 metri di quota, tra le cime del Catinaccio) che a fine agosto del 2012 si conquistò un articolo sulle pagine inglesi del Guardian, interessato a quel pazzo finale di estate con le sponde dei laghi alpini trasformati in spiagge.

Quelli del Fedaia erano turisti fra i 30 e i 40 anni che si sono concessi una nuotata di una decina di minuti, presto seguiti dai turisti italiani che però si sono limitati a un bagno fino alla vita, agevolati dal fatto che il livello del lago (anche in conseguenza dell’elevata domanda di energia elettrica) era piuttosto basso. Temperatura esterna abbondantemente superiore ai 20 gradi mentre pure lassù - in cima alla Regina delle Dolomiti - c’erano temperature gradevoli con lo zero termico a quote altissime, attorno ai 4.600-4.700 metri di quota.

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