Maltempo in Trentino: dopo il diluvio strade chiuse

La pioggia ha smesso di cadere e ora è tempo di contare i danni provocati dal diluvio


Paolo Tagliente


TRENTO. La pioggia ha smesso di cadere e ora è tempo di contare i danni provocati dall’autentico diluvio che s’è abbattuto anche sulla nostra provincia a partire da domenica. Danni che - ora è possibile dirlo ad alta voce - sono tutto sommato limitati. Anche il fiume Brenta, sorvegliato speciale a Borgo e nelle zone limitrofe, aveva smesso già lunedì di salire di livello e ieri «ha fatto il bravo».
Sotto controllo anche tutti gli altri corsi d’acqua che, già ieri, hanno fatto registrare sensibili cali delle portate. In particolare, non preoccupano più il Leno, il Cismon e il torrente Ala. Secondo Meteotrentino, il tempo dovrebbe registrare un ulteriore miglioramento, con schiarite nelle ore centrali di oggi. E il tempo dovrebbe restare stabile anche nei prossimo giorni. D’altra parte, l’acqua caduta è stata davvero tanta. In Vallarsa, alla diga di Speccheri, sono caduti la bellezza di 334 millimetri di pioggia; 243 a Lavarone; 201 a Telve e 169 a Levico Terme. Migliora anche la situazione della viabilità che, anche ieri, seppure in maniera inferiore rispetto a lunedì, ha fatto registrare problemi causati da smottamenti o pericolo di frana. Ieri mattina erano chiuse la provinciale 14 del lago di Tovel, immediatamente a monte dell’abitato di Tuenno, la provinciale 222 del Duron, nei pressi del ponte sul T. Ridever, tra le località di Marazzone e Zuclo, provinciale 34 del Lisano e Sesena tra Preore e Ragoli e tra Coltura e Stenico, la provinciale 22 tra Chizzola e Brentonico. Nel comune di Tenno, a una manciata di chilometri da Riva del Garda, sempre per il pericolo di frana, lungo la statale 421 è stato istituito un restringimento di carreggiata con circolazione a senso unico alternato regolata da semaforo. Nella parte centrale della provincia, infine, sono chiuse la Sp 12, immediatamente a monte del bivio per Vignola e la Sp 135 sinistra Fersina. Sulla statale 349 del Passo della Fricca, inoltre, è stato istituito un restringimento in località Pian dei Pradi. Confermata la chiusura invernale, infine, della provinciale 31 del Manghen, da località Val Drighetta a Molina di Fiemme. Chiusi anche il passo Fedaia, per pericolo valanghe, e il San Pellegrino per una frana in territorio bellunese. L’unica vera situazione di emergenza, ieri, è stata quella registrata a Frassilongo, dove uno smottamento, in località Puech, ha imposto la chiusura della provinciale 135 della val dei Mocheni. Nessun ferito, tanti disagi. Problemi risolti anche sulla collina di Trento, in particolare a San Donà, dove lunedì, sia nella mattinata che nel tardo pomeriggio, erano saltati tombini mentre garage e cantine venivano invasi da acqua e liquami puzzolenti. Del problema si è discusso ieri sera in giunta: confermato che il problema è stato causato dall’occlusione del collettore di fognatura. Collettore che, già al limite dell’intasamento per un utilizzo scorretto da parte delle utenze e per gli scarichi abusivi di privati, non è riuscito a smaltire l’enorme quantità di acqua piovana entrata improvvisamente nelle condutture. Lo ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Italo Gilmozzi, che anche avuto parole di ringraziamento per i vigili del fuoco di Cognola e i volontari del Comune, che hanno lavorato per molte ore per ripristinare la rete fognaria. Appena la situazione sarà tornata alla normalità, i tecnici di Dolomiti Energia eseguiranno verifiche con telecamere per evitare che il problema si possa ripetere. Numerosi anche gli incidenti (in tangenziale nord a Trento quello più serio, che ha imposto la chiusura della strada), ma senza gravi conseguenze per gli automobilisti.

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