avio

Malgara: licenziati tutti i dipendenti

L’annuncio choc dall’azienda di Avio: dopo la richiesta di concordato, avviata la procedura di mobilità per i 78 lavoratori rimasti


di Giuliano Lott


AVIO. Non poteva concludersi peggio la vicenda della Malgara Chiari & Forti: ieri è terminata la cassa integrazione e attorno alle 17 l’azienda ha inviato un comunicato ai sindacati in cui sostiene di trovarsi costretta ad avviare immediata procedura di mobilità per tutti i 78 dipendenti, che da oggi rimarranno a casa.

Una doccia fredda, anche se i segnali delle scorse settimane lasciavano presumere un epilogo simile, ma forse meno drammatico. L’azienda paga lo scotto di non essere riuscita a portare a buon fine la ricapitalizzazione che il gruppo americano Pintus aveva garantito con 30 milioni, una somma che però non è mai arrivata (e di cui il comunicato di Malgara non fa nessuna menzione). Nel frattempo alcuni fornitori e un paio di dipendenti avevano richiesto, in due distinti tribunali - quello di Verona per i fornitori, quello di Rovereto per gli operai - di avviare la provcedura fallimentare, ma Malgara aveva risposto chiedendo invece di essere ammessa al concordato. Una mossa annunciata, che però ha spiazzato un po’ tutti. Proprio la richiesta del concordato, spiega il comunicato dell’azienda, sarebbe alla base dell’avviamento della procedura di mobilità, cioè il licenziamento, per tutti i dipendenti.

«È il giorno più nero nella storia della Malgara - commenta a caldo Franco Zancanella (Cisl) -, ciò che temevamo si è purtroppo concretizzato. Ora chiederemo in incontro urgente con l’assessorato all’industria della Provincia: dato che l’azienda non ci ha mai dato conto di certi passaggi auspichiamo riesca a spiegarlo almeno all’assessore Alessandro Olivi». Anche Manuela Faggioni della Cgil ha accolto la brutta notizia con delusione. «Ciò che ci dispiace di più - spiega la sindacalista - è che sei mesi fa si sarebbe potuta chiedere una proroga della cassa integrazione, dando ai dipendenti sei mesi in più per sperare in un reimpiego».

Zancanella è già proiettato in avanti: «Ci attiveremo subito per incontrare le istituzioni, non solo la Provincia ma anche il Comune di Avio, e concertare un’azione a favore dei lavoratori. Secondo noi è necessario riprendere al più presto il lavoro con un’attività sostitutiva. Non è pensabile - prosegue il sindacalista della Cisl - che la fabbrica rimanga a macchine ferme. La priorità in questo momento è trovare un’attività che prosegua il lavoro alla Malgara».

Si ferma per ora invece l’avventura dell’azienda, mentre l’amministratore unico Giulio Malgara annuncia anche l’addio ad Auditel, la celebre società di rilevazione dell’ascolto televisivo che ha presieduto per ben 32 anni. Un ciclo che finisce, e che purtroppo su un altro versante coinvolge anche i 78 lavoratori della Malgara di Borghetto.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano