Malga Campo, una storia tutta al femminile

TRENTO. Caratteristiche geo morfologiche diverse e quote inferiori, ma i rifugi esistono anche nel basso Trentino. Spesso la loro peculiarità è che offrono valide alternative alla semplice camminata,...


di Elena Baiguera Beltrami


TRENTO. Caratteristiche geo morfologiche diverse e quote inferiori, ma i rifugi esistono anche nel basso Trentino. Spesso la loro peculiarità è che offrono valide alternative alla semplice camminata, ossia la mountain bike d’estate e le ciaspole d’inverno. E’ il caso della Malga Campo (1.450 metri) nella zona di Luserna, gestita da Silva Guderzo, una delle poche donne (anche se l’idea comincia a prendere piede) che amano vivere tutto l’anno a stretto contatto con la montagna. Ma la storia al femminile di questo piccolo rifugio di proprietà del Comune di Luserna, è singolare. Ad iniziare l’avventura imprenditoriale infatti, nei primi anni 2000, le donne furono tre. Tre amiche con diverse stagioni di lavoro alle spalle, che la per la società scelsero il nome di Tre Larici. Dopo diversi anni per impegni familiari il gruppo si è sciolto, lasciando la gestione a Silva e al marito. Situata lungo il tracciato della ciclabile dei “100 km dei Forti” Malga Campo vede passare migliaia di bikers, il fenomeno turistico emergente ed esplosivo di questi ultimi 5 anni.

Nel periodo invernale il rifugio è invece collegato alla zona delle piste di fondo di Millegrobbe con il sentiero delle ciaspole. Se potesse tornare indietro rifarebbe questa scelta abbiamo chiesto a Silva Uderzo? “Con il passare degli anni trovo sempre più soddisfazione – dichiara – il lavoro è cambiato, si lavora di più e si guadagna di meno, ma abbiamo un rapporto molto gratificante con la nostra clientela. E inoltre ora stanno arrivando anche i trentini a farci visita, che fino ad ora erano una rarità”. Ma la vera peculiarità del Trentino meridionale è rappresentata da strutture poste in luoghi ad alto valore paesaggistico, dove si aprono suggestivi balconi sul lago di Garda, come la zona del monte Baldo, o il rifugio Stivo (2.020 metri, in ristrutturazione) situato sul monte omonimo che domina la conca dell’Alto Garda ed ancora il rifugio Monte Calino (966 metri) nelle Alpi Ledrensi. Sempre in area ledrense un luogo assai particolare è rappresentato dal rifugio Pernici-Bocca di Tratt (1.600 metri). A nord del rifugio per circa 40 minuti, si apre un’area di grande interesse botanico e naturalistico, si arriva infatti alla Bocca di Tratt, che in autunno e primavera, funge da punto di inanellamento, dove i ricercatori del Muse registrano e monitorano i fenomeni migratori. Altre zone di grande interesse come quelle del Pasubio, sono rappresentate dalle testimonianze della Grande Guerra, attorno al rifugio Alpe Pozza- Vincenzo Lancia, ad esempio, dove la maggior parte di sentieri e mulattiere ricalcano percorsi risalenti alla Grande Guerra. Per gli amanti dell’astrofisica inoltre, a pochi passi da Malga Zugna si può anche trovare un osservatori astronomico realizzato dal Museo Civico di Rovereto.













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