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“Made in Borgo”: lo spot Barilla sul web

Eva Fontana, videomaker valsuganotta, lo ha girato con amici e parenti per un concorso: l’azienda di Parma l’ha acquistato


di Marika Caumo


BORGO. Dove c'è Barilla c'è casa, recitava il famoso “claim” coniato negli anni Ottanta. E la casa il colosso alimentare di Parma l'ha trovata sulle rive del Brenta, a Borgo. Qui vive, infatti, Eva Fontana, il cui video è stato acquistato da Barilla per gli spot sul web.

Eva, 50 anni, è una grafica. Dopo aver lavorato in tipografia, da qualche anno si è messa in proprio dedicandosi, tra le altre cose, alla realizzazione di video. Una famiglia di artisti la sua, a partire da papà Nerio, conosciutissimo pittore, scultore e fotografo, passando per il fratello Dido e per la zia Tullia (Lula). Il video in questione Eva lo ha realizzato due anni fa.

«Era il 2014, in quell'occasione però non mi avevano premiato. Poi, con mia grande sorpresa, a settembre mi hanno contattato chiedendomi se potevano acquistarlo», spiega, ricordando che da tre-quattro anni partecipa a dei concorsi per video: per Barilla, ma anche per Yomo, Gilette e altri, piazzandosi sempre nelle prime posizioni.

«C'è una piattaforma, Userfarm, dove le ditte grosse si rivolgono per fare dei contest, dei concorsi per video. Ognuno ha una sua linea guida, in questo caso si parlava della diversità, mentre ad esempio quello del 2013 sempre di Barilla aveva come tema la famiglia», precisa. Un argomento da sviluppare liberamente in un minuto di video.

In quello di Eva gira tutto attorno a quattro storie distinte. «Ci sono quattro personaggi che si presentano inizialmente "normali", ma poi scopri che hanno qualcosa di diverso», aggiunge la videomaker. Piccole "diversità", affrontate in maniera simpatica e piacevole. Ecco quindi una bellissima bambina che poi, sorridendo, si scopre avere un enorme apparecchio ai denti; un ragazzo attraente e molto elegante che poi, svestendosi, rivela un corpo pieno di tatuaggi. C'è anche una donna intenta a struccarsi che in realtà è un uomo e infine una ragazza indiana che scopriamo essere stata adottata quando, davanti a un bel piatto di pasta, chiama via Skype i genitori, di carnagione chiara. Nel momento in cui si scopre la diversità, minima, c'è sempre la pasta che li unisce: ecco, infatti, tutti, chi con il papà, chi con i suoi cani, chi appunto in collegamento con i genitori, ritrovarsi nella propria cucina a scherzare e parlare davanti ad un piatto di pasta Barilla.

Una narrazione fatta di immagini e musica, senza parole. Le persone che compaiono nel video sono in gran parte di Borgo e della Valsugana: Jaya Mary Guazzo ed i suoi genitori adottivi, Piero Michelini e Daniele Minati, oltre ai due bambini, gemelli, che sono i nipoti di Eva. «Si, sono tutti amici e parenti. Anche perché questi video li fai a tue spese, non sai se poi te li acquisteranno. L'unico che ho cercato io è il ragazzo con la barba (Matteo Marinelli, ndr), mi serviva un modello tatuato», aggiunge la regista. Gli altri invece li aveva in casa: «Devo dire che non ho avuto difficoltà, ho molti amici: in genere si propongono loro, c'è una gara a farsi scegliere e qualcuno se la prende quando non lo chiamo», spiega sorridendo, e rivela che tra gli attori più bravi che hanno preso parte ai suoi video c'è nientemeno che il vicesindaco Enrico Galvan, tra i protagonisti di quello realizzato per la Yomo.

Lo spot di Barilla "made in Borgo" verrà usato dal colosso alimentare per il web, quelle pubblicità per intendersi che vengono inserite ad esempio su Youtube prima dei video. Altri lavori in ballo? «Come video no, ora sto collaborando con un architetto di Verona realizzando la grafica per i tessuti e per decorare i mobili. Per questo il prima possibile mi trasferirò col laboratorio di grafica in quella città».













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