Macello, Corradi rimane per volontà dei sindaci

Fontanari (Sant’Orsola): «Non potevamo né volevamo chiedergli di dimettersi ed è sua la decisione di tagliare il proprio compenso del 30 per cento»


di Roberto Gerola


PERGINE. «Non sono più sindaco, ma mi hanno chiesto di rimanere come del resto è avvenuto anche per i miei predecessori». Così ieri, Silvano Corradi che dopo le dimissioni da primo cittadino di Pergine ha mantenuto l’incarico di amministratore unico del “Macello Alta Valsugana srl”.

In effetti, ed è lo stesso Corradi a ricordarlo, anche Michele Dallapiccola era rimasto amministratore dopo le dimissioni da sindaco di Civezzano, e dopo di lui anche Diego Moltrer quando aveva lasciato la carica di sindaco di Fierozzo. «Si tratta di un dispositivo dello statuto per il quale stiamo discutendo la modifica», ha aggiunto Corradi, appunto intervenendo dopo le notizie di ieri in merito all’assemblea dei soci-sindaci, e specifica anche altro. Per esempio, che la richiesta di rimanere ancora alla guida della società è «perché nessuno mi aveva chiesto di dimettersi, e avevo messo all’ordine del giorno della seduta, la nomina del nuovo assessore per poterne discutere. Se poi qualcuno voleva che dessi le dimissioni e aveva agito in tal senso bastava discuterne».

Su questo aspetto abbiamo sentito Damiano Fontanari (sindaco di Sant’Orsola e presidente della conferenza dei sindaci) che conferma le dichiarazioni di Corradi aggiungendo che «non spettava certo a noi chiedergli di dimettersi visti i precedenti di Dallapiccola e Molter e vista soprattutto la volontà di metter mano proprio a quella norma sui sindaci che proseguono pur non essendo più tali. Noi non potevamo e non volevamo assolutamente chiedergli di dimettersi. Tanto più che, oltre ai precedenti, c’è anche la necessità di portare avanti e gestire la prossima scadenza dell’appalto del servizio di macellazione». E poi aggiunge ancora, sempre confermando le considerazioni esposte da Corradi che «abbiamo affrontato anche il tema del compenso nell’ottica appunto del risparmio chiesto alle società partecipate. E a questo proposito, Corradi ha parlato del 30% in meno del suo compenso». Non più 8.260 euro all’anno, quindi, ma circa 5.500 euro. Per l’amministratore unico del “Macello” che scadrà fra due anni. Con Corradi ha togliersi un piccolissimo sassolino dalla scarpa: «Del resto, la vicesindaco reggente Marina Taffara ha lasciato la riunione prima che terminasse, per altri impegni».

Sull’attività del macello, Corradi ha fatto sapere che quest’anno l’attivo è stato solo di 931 euro (l’anno scorso era stato di 7.483 euro). «Sarebbe stato ben più consistente, ha voluto precisare, se non fossero state pagate imposte per anni precedenti pari a 2.790 euro e poi non fossero stati spesi 10.069 euro per eseguire alcuni interventi di miglioramento delle attrezzature e nella macellazione chiesti dall’Azienda sanitaria». Tra l’altro anche le macellazioni sono diminuite: da 84.892 sono passate a 83.602.

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