lo sfogo della figlia 

«Ma mio papà non era appostato è in ospedale in codice rosso»

TRENTO. Quanto è realmente accaduto ieri mattina lo si potrà capire solo dopo che l’uomo accusato dell’aggressione potrà rilasciare una sua dichiarazione. Cosa che, purtroppo, non potrà fare a breve,...



TRENTO. Quanto è realmente accaduto ieri mattina lo si potrà capire solo dopo che l’uomo accusato dell’aggressione potrà rilasciare una sua dichiarazione. Cosa che, purtroppo, non potrà fare a breve, visto che ieri sera era ricoverato al pronto soccorso all’ospedale Santa Chiara di Trento. La sua famiglia avrebbe voluto rilasciare una dichiarazione sull’accaduto, ma l’avvocato ha bloccato tutto, consigliando il silenzio. Almeno per il momento.

Resta però il commento postato dalla figlia su Facebook a commento della narrazione degli avvenimenti che hanno coinvolto suo padre. Facendo alcune precisazioni. «Non era “appostato”, non li stava aspettando. Sono loro che hanno tirato un pugno contro mio papà a causa di una vecchia lite (di poca importanza, un passaggio di un camion), lui è scappato, lo hanno rincorso, è inciampato e per difendersi ha spruzzato lo spray che ha sempre con se per eventuali incontri con lupi/animali. E a proposito, i cani sono scappati. Ovviamente mio papà era semi incosciente (e tutt’ora in codice rosso in ospedale) e non ha chiamato lui i carabinieri cosa che hanno ben pensato di fare i proprietari del rifugio. Ma comunque andremo a fondo».

Secondo delle riflessioni che arrivano dalla famiglia dell’uomo, una delle ipotesi sulle ragioni che hanno portato al litigio, è che ci spossa essere un legame con dei contrasti sul passaggio dei cani. Quelli di proprietà della famiglia Marangoni e quello presente al rifugio Bindesi (che però è morto da tempo, ndr). Il passaggio è praticamente obbligato e quindi gli inviti a scegliere percorsi alternativi non sarebbero stati praticabili.

In tutti i punti di vista la si viglia guardare, però, questa storia sembra mossa da motivi assai futili (e in qualche maniera anche inspiegabili). È molto probabile, a questo punto, che la verità su quanto accaduto (divergendo di molto le ricostruzioni delle parti in causa) arriverà dal racconto dell’unico testimone, già sentito a verbale dai carabinieri di Trento.

(d.p.)













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