«Lo spaccio si è spostato da piazza Dante a via Verdi» 

Il fenomeno. Il rettore Paolo Collini interviene sui problemi riscontrati ultimamente a Sociologia «Ci stiamo muovendo con pass per i bagni e la vigilanza, ma la situazione è sotto controllo»


Valentina Leone


Trento. L’Ateneo ha adottato delle contromisure, alcune delle quali già sperimentate in altre facoltà e con risultati apprezzabili, ma per il rettore Paolo Collini la presenza di spacciatori che talvolta utilizzano la facoltà di Sociologia come “ritrovo” è un problema che ha, suo malgrado, una radice ben chiara: «Non sono io a dirlo, ma tanti studiosi della nostra Università che si occupano di questi fenomeni: i controlli serrati in piazza Dante e piazza Santa Maria Maggiore hanno “spostato” in qualche modo il problema, e così – spiega Collini - chi prima si dava appuntamento alla Portela o nei pressi della stazione, oggi sfrutta un altro luogo pubblico quale può essere la facoltà. Vale a dire che non parliamo di gente nuova, arrivata dal nulla inspiegabilmente in via Verdi, ma di personaggi che hanno semplicemente spostato i loro traffici in un altro spazio».

Le contromisure

Il rettore spiega che da un po’ di tempo, in alcune giornate, a Sociologia è presente un vigilantes che, in modo discreto, sorveglia la situazione e fa in qualche modo da deterrente, «ma non è nostra intenzione militarizzare la facoltà, dare il via libera a persone armate o cose di questo genere – chiarisce Collini – mentre per quanto riguarda i bagni a giorni installeremo il sistema che consentirà l’accesso solo con l’apposita tessera in dotazione agli studenti. Il problema è noto e l’ateneo si sta muovendo, ma voglio anche dire che ci sono state tante esagerazioni, come se in via Verdi ci fosse il far west o vi fossero pericoli reali per l’incolumità degli studenti. Noi siamo perfettamente a conoscenza di quello che non va, il fenomeno c’è e ci stiamo muovendo - precisa ancora il rettore - siamo in contatto anche con il questore proprio perché vorremmo cercare insieme soluzioni che non vadano a spostare il problema, a cascata, in altre facoltà o in altri spazi pubblici».

La politica

Il rettore conferma che da parte della Provincia c’è stato un certo interessamento alla questione, con il governatore Maurizio Fugatti che ha scritto una lettera per chiedere interventi incisivi: «Non l’ho ancora letta, praticamente è arrivata prima alla stampa - commenta Collini - mi sono anche meravigliato perché avevo incontrato il presidente Fugatti nei giorni scorsi e avevo già spiegato che ci stavamo muovendo. Vorrei che si capisse che ci siamo attivati, che c’è stato già un confronto con i rappresentanti degli studenti. La facoltà è un luogo pubblico, faremo tutto quello che possiamo, evitando allarmismi».













Scuola & Ricerca

In primo piano