Levico cala una cinquina per la poltrona di sindaco

Al momento potrebbero essere cinque i candidati alla successione di Passamani Tra partiti e civiche si tratta per le alleanze, mentre l’Upt rischia di restare al palo


di Antonio DeCarli


LEVICO TERME. Le elezioni comunali che si terranno a metà maggio, dopo qualche mese di riunioni tenute al caldo di varie cantine della città, ora si comincia a giocare a poker scoperto. E cominciano anche le pressioni da Trento. Per questo qualche partito tradizionale gioca ancora in surplace, mentre in assenza di un asso pigliatutto come era successo la volta scorsa con Gianpiero Passamani, cominciano a delinearsi vari nomi di potenziali candidati a sindaco e possibili coalizioni.

Sul consolidarsi delle coalizioni pende però la spada di Damocle della partecipazione dell’Upt attualmente in mezzo a un mare in tempesta per una serie di segnalazioni su vari aspetti urbanistici, deroghe, piani, alcuni provvedimenti votati in giunta e in consiglio. Nell’Upt, dopo esser stato il gruppo dominante negli ultimi tre anni, solo un deciso cambio di rotta e rinnovamento potrebbe rimetterla in gioco nel futuro governo della città. Upt che sembra perdere qualche pezzo così come altri gruppi mentre il Patt sembra potersi presentare in maniera autonoma sperando di crescere ancora.

Andando per ordine. Sabato Andrea Osler con Cristian Libardi, Riccardo Bassetti, Enrico Pellizzaro hanno presentato “Epicentro” promettendo innanzitutto «candidati umili e determinati impegnati non per se stessi o per propri interessi ma pensando alle vere necessità di tutta la città». Lunedì è stata la volta di “Impegno per Levico”, che la volta scorsa si era presentata insieme al Patt, con la promessa «tutti i nostri candidati eletti dedicheranno almeno un’ora settimana per ascoltare le persone, le necessità, le proposte». Lista però orfana questa volta del Patt, appunto ancora molto incerto su quale scelta di campo fare. “Impegno per Levico” oltre all’assessore Tommaso Acler e a Remo Libardi amministratore delegato di Stet, mette in campo il molto conosciuto Efrem Filippi consigliere della Comunità di valle, pezzi forti di una buona lista. Il Pd lasciato fuori la volta scorsa da Upt e alleato dalla coalizione di governo, questa volta è deciso a vendere cara la pelle e sembra aver già concordato un patto con Patt e “Levico Domani” gruppo in cui milita l’assessore Lamberto Postal che era partito qualche mese fa lancia in resta, ma ora accusa però delle defezioni come quella di Massimo Cazzanelli e altri. Quest’ultima coalizione sulla carta potrebbe essere una possibile vincente se si alleerà con altri gruppi graditi anche dall’elettorato. Ma la smazzata non finisce qui.

Ci sono da valutare come possibili altre presenze quale quella di “Uniti per cambiare” di Laura Fraizingher e Luciano Pasquale, Lega, Movimento 5 Stelle, Imprenditori, e forse a sorpresa qualche altra civica a difesa del cittadino.

I candidati sindaci, ovviamente sentiti solo a livello di chiacchiericcio, per l’Upt Werner Acler o Arturo Benedetti attuale sindaco e 3 volte assessore e da ben 5 tornate presente in consiglio, per Impegno per Levico Remo Libardi o Tommaso Acler, per Epicentro situazione di attesa, per il Pd Maurizio Lancerin o Luigi Pedrini, per il Patt Silvana Campestrin o Gianni Sbetti, per Levico Domani Lamberto Postal.













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