Leitner, caccia grossa in Trentino

Indagato il cappellano del carcere: ha aspettato due giorni per dare l'allarme



TRENTO. Ha chiamato il carcere giovedì mattina, alle 9.30: «Max Leitner questa notte non è rientrato. Ho visto solo adesso che non si trova nella sua stanza». Ma alla fine don Giuseppe Bussolino, cappellano del carcere di Asti e "tutore" dell'altoatesino, è crollato sotto il peso delle domande degli inquirenti: «Mi ha detto che voleva posare un fiore sulla tomba del padre, in Alto Adige. Siamo partiti, ma quando mi sono fermato in un'area di servizio vicino a Rovereto, lui è fuggito». Era martedì mattina. Ora la sua "buona fede" potrebbe costargli dai sei mesi ai cinque anni di carcere per procurata evasione. Reato per il quale il sacerdote è indagato dalla Procura di Asti.

Era stato proprio don Giuseppe Bussolini, da anni cappellano del carcere, ad incoraggiare gli inquirenti a concedere permessi all'altoatesino, oramai alla sua quinta fuga. Era stato lo stesso sacerdote a "garantire" per Max Leitner, ospitandolo a casa propria. Ed infatti è lì che avrebbe dovuto rimanere il noto rapinatore di Elvas. Il giudice di sorveglianza di Torino gli aveva concesso un permesso vincolato: il recluso non doveva uscire dai confini di Asti. Domenica, alle 9.30, è uscito, insieme al sacerdote. Ma giovedì non si è presentato. E' fuggito. Con due giorni di vantaggio sulle forze dell'ordine.

Gli inquirenti possono, anzi, vogliono credere nella buona fede del cappellano del carcere. Ma il sacerdote dovrà spiegare come mai ha avvisato il carcere con due giorni di ritardo. Non era la prima volta che Leitner lasciava l'istituto penitenziario. Anzi, in passato gli era stato concesso di uscire per incontrare i propri familiari nella città piemontese. Il sacerdote lo ha preso in simpatia. Fidandosi di Leitner. Ora rischia a sua volta il carcere. Perché di Leitner non ci si può fidare. E' quello che pensano gli investigatori che per anni lo hanno cercato, trovato, arrestato e poi di nuovo cercato, trovato ed arrestato. In 21 anni è riuscito a collezionare 5 fughe.

Ora la caccia al "re delle evasioni" si svolge ad ampio raggio, nelle zone in cui il brissinese di 52 anni potrebbe avere contatti, ma soprattutto in Trentino Alto Adige, nella zona di Rovereto ma anche del capoluogo trentino. Quest'ultima fuga coglie di sorpresa anche i parenti più stretti. A breve Leitner avrebbe potuto godere della semilibertà e cercare un lavoro in Alto Adige. Poco tempo fa aveva dichiarato al quotidiano Tageszeitung che "non reggerebbe più lo stress di una fuga".













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