Le righe di coca sullo sciacquone del bagno 

Fiemme, nuovi particolari dell’operazione dei carabinieri sullo spaccio. Tanti giovani fra i clienti fissi



TRENTO. Era una toilette molto particolare quella del bar Anny di Castello di Fiemme. Particolare perché, per chi sapeva e pagava, c’erano delle «righe» di cocaina a disposizione. Righe già preparate e pronte per essere consumate dai clienti. È emerso anche questo particolare nel corso delle verifiche dei carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Cavalese nell’ambito dell’indagine «Sciamano» che aveva portato a 18 di misure cautelari. E al sequestro di un locale, il bar Anny, appunto, che era stato considerato uno dei punti di ritrovo e di spaccio per gli spacciatori. Ascoltando i tanti testimoni, sarebbe emerso anche questo servizio particolare, quelle «righe» di coca pronte per il consumo di chi sapeva e di chi voleva. I carabinieri in queste settimane, in una scrupolosa attività di analisi, hanno chiamato in caserma un centinaio di clienti che avevano gli arrestati come riferimento per i loro acquisti di droga. Colloqui che hanno premesso di scoprire che le cessioni di stupefacenti erano di numero ben superiore a quello che era stato verificato nel corso delle indagini. Sarebbe così emerso dalle testimonianze raccolte, che uno degli arrestati (che i militari dell’Arma avevano collocato ai vertici all’organizzazione) avrebbe concretizzato 323 cessioni per un quantitativo di 420 grammi di sostanza stupefacente di tipo cocaina per un ricavo di circa 42.000 euro. Essendo fra gli assuntori di stupefacente, sono stati invitati in caserma, accompagnati dai genitori, anche diversi minorenni che hanno ben circostanziato le dinamiche di spaccio tenute in particolar modo da uno degli arrestati, attivo nello smercio di narcotico in favore di giovani e giovanissimi. Dalle testimonianze assunte, il giovane pusher originario della Val di Cembra, si è reso responsabile di ben 618 cessioni di stupefacente, delle quali 200 in favore di 7 minorenni di diverse tipologie di stupefacente tra le quali cocaina. Datti che servono all’indagine ma che sottolineano come il problema del consumo di stupefacenti sia un problema sempre presenta anche in Trentino. E che riguarda anche la fasce più giovane delle popolazione. La ricostruzione ha inoltre portato gli investigatori all’individuazione di un giovane classe 1995 che tra il 2017 ed il 2018 si è reso responsabile di diverse cessioni di cocaina. E sono state 70 le persone che sono state segnalate al commissariato del governo e al servizio tossidipendenze della Provincia di Trento.













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