Le reliquie di don Bosco arrivate tra due ali di folla

Tantissimi i fedeli che hanno assistito al passaggio della salma in città Il vescovo Bressan: «La sua presenza è ancora attuale per i nostri ragazzi»


di Camilla Giovannini


TRENTO. Tra due ali di folla festante e commossa, salutate dalle campane del Duomo a festa, sono giunte ieri pomeriggio a Trento le reliquie di San Giovanni Bosco. Per tutta la notte appena trascorsa e fino alle 14 di oggi saranno esposte ad attendere l’omaggio dei fedeli alla Casa dei Salesiani, nella chiesa di Santa Maria Ausiliatrice. Dal portale della Cattedrale, fin lungo gran parte di via Verdi, numerosi fedeli si sono accalcati per accogliere la teca trasparente che contiene i resti del santo.

Sono stati i 250 ragazzi delle scuole medie dei Salesiani ad animare l’evento sventolando bandiere e fazzoletti ed accompagnando con canti e danze l’ingresso in Duomo, dove sì è tenuto un partecipato momento di preghiera e riflessione dedicato soprattutto ai giovani, “unico pensiero nella mente di San Giovanni Bosco”.

Al termine l’arcivescovo Bressan ha celebrato la Messa, dedicando l’omelia proprio ai giovani, tanto amati dal santo. «Con un approccio integrale don Bosco si occupava dei bisogni materiali e spirituali dei suoi ragazzi, come un padre e un maestro». L’emergenza educativa, tema fondamentale per san Giovanni Bosco, è ancora oggi un problema cogente: «E’ giusto invocare l’intercessione di don Bosco soprattutto quando siamo impegnati nel progetto educativo», ha spiegato l’arcivescovo. «Purtroppo, ora, orizzonti contratti e piatti mettono al centro l’io e la contingenza. Gli interventi educativi sono visti, talvolta, dai giovani come limiti alla loro libertà. Non dobbiamo però scordarci che la fede in Dio ed il rispetto della sua legge morale portano gioia, sapienza ed istruzione. Dio, infatti, ci suggerisce come vivere perché ci ama. La presenza di don Bosco qui e nel momento attuale, vuole incoraggiare i giovani ad avere orizzonti alti».

In serata le reliquie sono state portate in processione lungo il centro. La città si è fermata al passaggio della teca su un carro trainato da cavalli bianchi e scortato dai carabinieri in alta uniforme. La banda di Albiano ha solennemente accompagnato le preghiere dei fedeli e dei ragazzi con le fiaccole, che aprivano il corteo.

Nelle vie dello shopping adiacenti al mercatino di Natale, nell’ora dell’aperitivo, i Trentini si sono fermati accompagnando con lo sguardo il passaggio delle reliquie. Un rito inusuale e dal sapore antico ha smorzato la frenesia di routine quotidiane, acquisti e passeggiate, suscitando, in chi vi ha assistito, silenzio ed emozione.













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