Le Comunità di valle si dividono 270 milioni

La Provincia finanzia anche le ciclabili. La Lega: «Penalizzati i Comuni piccoli»


Chiara Bert


TRENTO. È di 270 milioni (90 destinati a nidi e scuole) la torta dei finanziamenti del fondo unico territoriale che le Comunità di valle si divideranno. Il budget più alto (28 milioni) è per la valle dell'Adige, poi 22 milioni alla Vallagarina, 17,8 alle Giudicarie, 17,6 alla val di Non, 15 all'Alta Valsugana, 12,7 all'Alto Garda e Ledro, 11,2 a Valsugana e Tesino, 8,4 alla val di Fiemme, 8,3 alla val di Sole, 7,8 a Rotaliana-Königsberg, 6,2 al Comun General de Fascia, 6,1 al Primiero, 4,7 alla valle dei Laghi, 5,6 alla val di Cembra, 3,6 alla Magnifica Comunità degli altipiani cimbri e alla Paganella.

Nell'ultima seduta la giunta, su proposta dell'assessore agli enti locali Mauro Gilmozzi, ha approvato la ripartizione e i criteri per l'utilizzo delle risorse. Per Franca Penasa (Lega Nord) si tratta di una «stangata ai Comuni di periferia come Lardaro, Scurelle, Mazzin e Fornace», mentre i grandi Comuni, come Trento e Rovereto, «beneficeranno del contributo massimo» fino al 95% nel caso di Trento. Ma il presidente del Consorzio dei Comuni Marino Simoni dissente: «Abbiamo condiviso a pieno le modalità di ripartizione, i piccoli municipi non sono torteggiati. Certo se le risorse fossero il doppio saremmo tutti più contenti».

La ripartizione dei fondi avverrà sulla base di una serie di variabili, popolazione, superficie, numero di Comuni, numero di abitazioni, ricchezza prodotta e risorse già assegnate in passato. Il fondo finanzierà una serie di tipologie di investimenti sovracomunali, fognature, acquedotti, cimiteri, biblioteche, manutenzione straordinaria di impianti sportivi, caserme dei vigili del fuoco, strade. La novità è il contributo per la realizzazione di piste ciclabili per i Comuni che aderiscono al piano antismog e che abbiano approvato un piano della mobilità. Notizia questa che - in tempi di magra - ha fatto felice il sindaco di Trento Alessandro Andreatta: «Per noi è una novità importante, che ci consente di liberare risorse del nostro bilancio per altri interventi». Così come Trento ha accolto con soddisfazione il fatto che il forno crematorio, di interesse provinciale, avrà un finanziamento ad hoc.

I tempi però stringono. Le domande andranno presentate, insieme al progetto preliminare, entro il 15 dicembre (anche se i Comuni avevano chiesto più tempo). I Comuni avanzeranno le loro richieste e dovrà essere trovata un'intesa tra almeno i due terzi dei sindaci della Comunità: in caso contrario, deciderà la giunta della Comunità stessa.













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