Occupazione

Lavoro, nuova gelata. La disoccupazione giovanile vola al 34%

Dati allarmanti dall’ultima rilevazione del Servizio statistica Nel primo trimestre oltre 2 mila in più alla ricerca d’un posto



TRENTO. Chi in questi mesi ha sperato che i segnali di ripresa dell’economia potessero costituire un trend sufficientemente stabile, per quanto relativo nelle sue dimensioni, è purtroppo servito. Come un secchio d’acqua gelata, a spegnere una fiammella peraltro ancora debolissima, sono infatti arrivati ieri dal Servizio statistica della Provincia i dati della nuova rilevazione sulle forze di lavoro, che fissano la situazione occupazionale in Trentino nel primo trimestre del 2014.

Non sono dati positivi, anche se come sempre accade in questi casi le cifre possono essere lette in modi diversi, a seconda del periodi di riferimento con cui comparare i dati. Punto di partenza sono comunque i 235.112 occupati rilevati ora in Trentino. Che sono effettivamente quasi 6 mila in più rispetto al medesimo periodo del 2013, quando l’asticella si era fermata a quota 229.324.E positivo è pure il saldo rispetto alla media dell’intero scorso anno, per il quale il Servizio statistica ha fissato la cifra media di 232.369 occupati totali. Ma quello più immediato, e di maggior rilievo statistico, è ovviamente il confronto con l’ultima parte del 2013, cioè il quarto trimestre (da ottobre a dicembre). Ed è proprio qui che il saldo si rivela invece negativo, di quasi 900 unità: 235.112 contro 236.001.

La tabella che pubblichiamo qui a fianco illustra nel dettaglio proprio quest’ultimo rapporto, 4° trimestre 2013-1° trimestre 2014: Come si può vedere, la quota delle cosiddette “non forze di lavoro” è sostanzialmente stabile. Cresce invece il totale della popolazione, di oltre mille unità, e contestualmente come detto cala quello degli occupati.

La tabella segnala però soprattutto un ulteriore dato preoccupante, che è d’altra parte la diretta conseguenza di quelli precedenti: il forte aumento delle persone in cerca di occupazione, che in pochi mesi sono passate da 16.506 a 18.684. Passando all’analisi in termini percentuali, e con riferimento ai tassi di occupazione e disoccupazione, si scoprono altri dati poco rassicuranti.

Si tratta in particolare del tasso di disoccupazione, che dall’inizio del 2013 aveva continuato a scendere passando da poco più del 7% a circa il 6. Ora invece, nel primo trimestre 2014, si assiste a un nuovo brusco innalzamento, a quota 7,4%. E andando a scorporare le diverse fasce d’età, si scopre quello che un po’ tutti temevano: l’altissima incidenza delle difficoltà occupazionali nelle fasce di popolazione più giovane. Ecco infatti che il Servizio statistica fissa il tasso di disoccupazione giovanile (vale a dire la fascia 15-24 anni) addirittura al 34%, contro il 27,5 dell’ultimo trimestre del 2013 e una media complessiva dello scorso anno che era stata del 23,5%. Non solo: siamo ora a livelli addirittura superiori a quelli di un anno fa.

Il confronto con il primo trimestre 2013, quando il tasso di disoccupazione era del 31,4%, segna infatti un più 2,6%. In questo quadro, come sempre a farne le spese sono soprattutto le donne, in particolare le ragazze: per loro infatti, sempre considerando la fascia 15-24 anni, il tasso di disoccupazione nei primi tre mesi dell’anno è infatti addirittura salito al 46,5%. E qui tutti i saldi sono nettamente negativi: la media 2013 era infatti del 27,3%, quella del primo trimestre 2013 del 34,2% mentre nel quarto il tasso era al 33,8%. Sono insomma tutti dati che sembrano rafforzare l’intenzione della giunta provinciale di concentrare le risorse “liberate” dalla rimodulazione degli sgravi sull’addizionale Irpef in direzione delle politiche del lavoro: a partire dall’integrazione finanziaria delle misure europee della “Garanzia giovani”.













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