i dati

Lavoro, la crisi si allontana ma il mercato resta fragile

Rispetto al 2013 sono cresciuti gli occupati (+ 5 mila) e cala la disoccupazione ma il quadro rimane precario: a ottobre brusca frenata delle assunzioni


di Chiara Bert


TRENTO. Deboli segnali di una ripresa mai così attesa: 5 mila occupati in più, la disoccupazione che frena per la prima volta dopo molto tempo, 14 mila persone senza un impiego nel terzo trimestre dell’anno contro i 15 mila dello stesso periodo del 2013. Si chiude così il 2014 del lavoro in Trentino, mentre la Provincia stanzia nuove risorse per gli ammortizzatori sociali e il governo con il Jobs act approva nuove regole per il mercato del lavoro.

La frenata di ottobre. Ma se qualche segno di ottimismo si intravede, è altrettanto vero che il quadro resta enormemente fragile. Lo dicono gli ultimissimi dati dell’Agenzia del lavoro sulle assunzioni comunicate dalle imprese: dopo un agosto e settembre in crescita, a ottobre la domanda di lavoro è tornata in negativo, rispetto a ottobre 2013 si sono contate 5.144 assunzioni in meno. Un dato in larga parte atteso, visto che quest’anno la raccolta della frutta, con le relative assunzioni di lavoratori stagionali, sono partite in settembre mentre l’anno scorso erano state ritardate a ottobre. Ma il calo di ottobre non ha riguardato solo il settore agricolo: si assiste a un generale ripiegamento della domanda anche nel secondario, con il perdurare dell’andamento negativo delle costruzioni (-10,6% rispetto a ottobre 2013), e nel terziario dove si salva solo il commercio (+12,5%).

Lavoro precario. Guardando alla tipologia delle assunzioni, colpisce il dato che più di 9 assunzioni su 10 avvengono con contratti a termine: la conferma di un mercato del lavoro sempre più precarizzato, come ricordava ieri dalle colonne di questo giornale Filippo Taddei, responsabile economia del Pd e tra i padri del Jobs act. Al 31 ottobre gli iscritti ai Centri per l’impiego sono più di 47 mila: rispetto a un anno fa, circa 400 persone in meno, e la maggior parte di chi si iscrive dichiara di aver perso un lavoro in scadenza.

I segnali incoraggianti. A settembre il tasso di disoccupazione è sceso al 5,7% rispetto al 6,9% di tre mesi prima e al 5,9% dello terzo trimestre 2013, raggiungendo il livello più basso degli ultimi tre anni. Allo stesso tempo migliora anche il tasso di occupazione che sale di quasi un punto percentuale passando dal 3 di settembre 2013 al 66,8% dello stesso mese di quest'anno, con il record di occupati (238.600) registrati dall'Istat a settembre. Tra i segnali di fiducia del 2014 il fatturato delle imprese cresciuto, nei primi sei mesi, del 3,3%, il valore della produzione del 5,4%, gli ordinativi in salita. Da gennaio a settembre sono state effettuate 94.800 assunzioni, il 4,2% in più di quelle dello stesso periodo 2013, un risultato trainato dall’agricoltura ma anche dal manifatturiero dove per altro i segnali di ripresa si sono indeboliti nel corso dell’estate. Complessivamente dunque, a fronte di una disoccupazione stabile, aumentano sia il tasso di attività che quello di occupazione.

Le debolezze del sistema. Per sostenere la crescita la Provincia ha messo in campo 160 milioni di sgravi per le imprese nel 2015. Il Trentino deve comunque fare i conti con le debolezze del proprio sistema economico, evidenziate dal programma di sviluppo per la legislatura: forte dipendenza delle imprese private dalle commesse pubbliche, aziende piccole e poco dinamiche, settore edilizio sovradimensionato, scarsa incidenza degli occupati nei settori a più elevata intensità tecnologica e nei servizi ad alto contenuto di conoscenza, bassa partecipazione delle donne al mercato del lavoro.

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