IL CASO

Lavis, pulizie al posto delle tasse

Approvata la proposta della Lega: ora la giunta studia come introdurre il “baratto amministrativo”


di Daniele Erler


LAVIS. Manodopera al posto del pagamento delle tasse. Lavis potrebbe essere il primo Comune trentino ad introdurre il “baratto amministrativo”. Una possibilità - normata da una legge nazionale dello scorso anno - che consentirebbe ai cittadini in particolari condizioni economiche di ridurre, o persino eliminare, il peso dei tributi. In parole più semplici: il Comune al posto del pagamento di alcune tasse - potrà chiedere ai cittadini in difficoltà una prestazione lavorativa. Ovvero, interventi di pubblica utilità sul territorio, come pulizia, manutenzione, abbellimento di aree verdi, piazze e strade.

L’idea, inserita in una mozione della Lega Nord, è stata appoggiata mercoledì sera dal Consiglio comunale all’unanimità. Ad oggi nessun comune trentino ha ancora adottato il “baratto amministrativo”, che è invece già realtà in alcune altre regioni italiane, soprattutto in Piemonte e Lombardia. La norma si trova in uno degli articoli del decreto “Sblocca Italia”. La richiesta della Lega a Lavis - come ha spiegato il consigliere Simone Moser - era che sindaco e giunta s’impegnassero ad elaborare un regolamento sul “baratto amministrativo” entro sei mesi. In realtà, il testo finale della mozione - così come è stato approvato - è più cauto.

Entro lo stesso termine di sei mesi dovrà essere convocata la commissione statuto, dove per altro sono rappresentate tutte le forze politiche elette. Alla commissione spetterà il compito di predisporre tutti gli approfondimenti necessari. Col fine, appunto, di arrivare ad un regolamento ben definito dal punto di vista tecnico. Questo passaggio è stato richiesto da sindaco e maggioranza, per avere la possibilità di definire - ad esempio - quali siano gli obblighi per il Comune nei confronti dei lavoratori: serve, ad esempio, una formazione?

Ma al di là di questo e degli altri aspetti tecnici, è interessante notare come sul “baratto amministrativo” per una volta si siano superate le divisioni politiche. E al momento del voto, hanno alzato la mano tutti i consiglieri, di maggioranza ed opposizione.

«Abbiamo dalla nostra l’esperienza di altri comuni - ha spiegato ad esempio Roberto Piffer, della Lavis Civica - per questo credo potremo ad arrivare ad un’approvazione celere del regolamento, che è sicuramente importante».

«Lavis potrebbe essere il primo paese trentino ad introdurre il “baratto amministrativo” - ha aggiunto il leghista Simone Moser - e quindi essere da modello per altre realtà».

«Siamo favorevoli alla mozione, anche perché già nel nostro programma elettorale ne facevamo menzione», ha dichiarato Ivo Dorigatti, capogruppo del Pd.

«Credo sia importante pensare ai bisogni primari delle famiglie, preservando allo stesso tempo le risorse del Comune», ha detto invece Sarah Pilati del Movimento Cinque Stelle: insomma, per una volta tutti i consiglieri d’accordo, a tracciare una via che sarà seguita nei prossimi mesi.













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