«Lavis non abbandonerà i piccoli negozi del centro»

L’assessore Fabbro di fronte allo stillicidio di chiusure di botteghe storiche «Stiamo investendo su strade e parcheggi. Ma pensiamo anche ad incentivi»


di Daniele Erler


LAVIS. L’idea è di studiare incentivi, per invogliare ad occupare di nuovo i negozi rimasti vuoti, nel centro del paese.

Andrea Fabbro è entrato nella giunta comunale a Lavis lo scorso settembre. Fra le sue deleghe ha quella al commercio. In pochi mesi si è trovato a fare i conti con la chiusura, per motivazioni diverse, di quattro negozi nel centro storico della borgata: “La casa della lana”, “Foto Fontana” (che chiuderà a fine anno), la profumeria “Il bello delle donne” e la cartoleria “Nian”. Nell’estate aveva chiuso invece il salone della parrucchiera Cesarina Brugnara. E poco prima il “Leon d’oro”, altra bottega storica.

Nell’intervista pubblicata venerdì, la titolare di “Foto fontana” aveva lamentato di sentirsi come abbandonata da Lavis, così come – secondo lei – sarebbe stata dimenticata negli interventi comunali via 4 novembre, dove ha sede il negozio. «Non so chi sia l’assessore al commercio», aveva inoltre ammesso.

«Mi spiace, sono io, ma solo da quattro mesi – replica Fabbro –. Appena subentrato avrei voluto organizzare una serata d’incontro con i commercianti, poi ci sono stati altri impegni, la fiera dei Ciucioi, altre priorità. Posso prendere un impegno: sarà mia cura organizzare quanto prima una riunione con i commercianti. Non è giusto però dire che via 4 novembre sia stata dimenticata da noi. È notizia di questi giorni il finanziamento provinciale per il rinnovo della pavimentazione della strada. E poi c’è il nuovo parcheggio interrato in piazza del mercato. Non tutto si può fare dall’oggi al domani».

Però è un dato di fatto che molti negozi abbiano chiuso in questi giorni. Cosa sta succedendo?

«È vero, il commercio a Lavis sta ormai subendo da tempo un lento declino. Stiamo pagando la vicinanza con Trento. Ormai si può raggiungere la città in poco tempo, anche con i mezzi pubblici e questo ci penalizza. Poi ovviamente c’è la crisi generale, la concorrenza di internet e delle nuove tecnologie».

Come pensate d’intervenire?

«Stiamo lavorando con gli uffici per trovare qualche forma d’agevolazione per invogliare l’utilizzo dei locali rimasti vuoti. Pensiamo per esempio alla riduzione delle tasse dei rifiuti, o altre agevolazioni che favoriscano innanzitutto l’affittuario e non il proprietario. Per il resto la priorità resta l’intervento sui parcheggi e la conclusione di progetti che si trascinano da anni. Come la fine dei lavori al giardino dei Ciucioi che può rappresentare un volano turistico per il paese».

Negli scorsi anni si è discusso parecchio sul centro commerciale delle Masere, che si temeva potesse rappresentare la botta finale per i piccoli negozi del centro storico. Nel frattempo il centro commerciale non si è fatto, ma molti di quei negozi hanno chiuso comunque. Ci sono novità sulle Masere?

«Qualcosa si sta muovendo, anche se siamo ancora ad un livello preliminare. È prematuro dire con sicurezza cosa si farà, anche se alcuni incontri con i proprietari della zona ci sono stati. In ogni caso non sarà più un centro commerciale come era stato pensato in origine, sarà qualcosa di più simile ad un polo agroalimentare. Ne stiamo ancora discutendo, resta importante riuscire a riqualificare in qualche modo quella zona del paese».













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