Lavis, costi e spazi del magazzino dividono il consiglio

In bilancio altri 320 mila euro (in totale sono quasi 5 milioni) Critiche le opposizioni: «Come utilizzare quella superficie?»


di Daniele Erler


LAVIS. Quando si parla di bilancio e di verifica dei programmi (atto dovuto per legge, almeno una volta all'anno), le polemiche fanno spesso contorno ai conti. D'altronde, soprattutto in tempi di crisi, come si spendono i soldi è materia controversa, complicata ulteriormente dalla “mannaia” del patto di stabilità, che pende sul capo degli amministratori, limitati nelle loro possibilità d'investimento. Vi sono così scelte politiche – accompagnate da spese ingenti – che possono accendere la discussione. È il caso, a Lavis, del nuovo cantiere comunale: un'iniziativa difesa dall'amministrazione ed attaccata dalle minoranze. Una discussione che ha tenuto banco in consiglio giovedì. Per il progetto è infatti arrivata una nuova variazione di bilancio, che stanzia ulteriori 320.000 euro (provenienti da avanzo di amministrazione): serviranno per riscaldamento e illuminazione. «Ho chiesto alla ragioneria quanto si è speso per quest'opera – lamenta Paolo Facheris (Pd) – e fra acquisto e lavori, si sono raggiunti i 4.805.175 euro, di cui 3.813.921 euro finanziati dalla Provincia e 991.254 euro pagati dal Comune».

Cifre ingenti, ma a conti fatti, e visto che in queste cifre vi è già tutto ciò che occorre per rendere utilizzabile il cantiere, secondo l'assessore Franch l'operazione è stata invece conveniente, soprattutto se si considera il costo a metro quadro della struttura. Avrà infatti a disposizione 1400 metri quadrati al primo piano, altri 1845 al piano terra e 1700 di piazzali esclusivi e recintati. «Sono 750 euro a metro quadrato per il primo piano, 1300 euro per il piano terra, ma in questo prezzo c'è tutto ciò che occorre per renderli operativi», spiega Franch. Allora la questione si sposta su un altro aspetto: cosa farne di tutti questi spazi?

«Sono sempre stato scettico su quest'iniziativa», commenta Antonio Moser (Upl). «Cosa farete di tutti quegli uffici?», ha chiesto. In altre parole: anche se davvero vi fosse una convenienza economica, servirà davvero a Lavis un cantiere comunale così ampio? È su questo punto che si misura la frattura fra minoranza e maggioranza: i primi dubbiosi sull'utilità dell'intera operazione, i secondi certi della sua bontà. Al primo piano, spiega Franch, ci saranno uffici, laboratori, spazi per idraulico ed elettricista, magazzini, spogliatoi e servizi personali; al piano terra lo spazio per i mezzi, la segnaletica, depositi vari, magazzini ed officina; il sindaco aggiunge che qui potrebbero trovare spazio alcuni dei futuri servizi associati della comunità di valle, il nuovo gestore dell'acqua o la Croce Rossa. In più, il vecchio cantiere comunale lascerà liberi gli spazi di via Cembra, accanto alla caserma dei Vigili del Fuoco, e proprio lì i pompieri potranno così trovare nuovi spazi per il corpo dei volontari.













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