La Valsugana alza la voce: «Sul turismo inferiori a nessuno»

Cifre “pesanti” alla tavola rotonda Upt al Lido di S. Cristoforo Tra maggio e agosto quasi 1 milione di presenze, più 6%


di Roberto Gerola


PERGINE. Con una presenza di turisti che da maggio ad agosto ha raggiunto quest’anno le 960 mila unità tra alberghi e campeggi (più 6%), la Valsugana è stufa di sentirsi definire realtà turistica minore. Il dato (e la relativa considerazione) è emerso l’altra sera nel corso del convegno organizzato dall’Upt di valle nella rotonda del Lido a San Cristoforo al Lago. Si è parlato appunto di turismo, di sinergie, di rete, di progetti e di esperienze, facendo il punto sulla situazione con le criticità del caso, ma anche e soprattutto parlando di prospettive e quindi di necessità perché il turismo abbia quell’importanza che ha nell’ambito dell’economia. Per questo, accanto ad una attenta analisi della situazione con commenti e considerazioni , anche una serie di esperienze ed informazioni per conoscere le singole componenti del turismo in Valsugana. Certamente, la location scelta (appunto il centro balneare di San Cristoforo) è stata indovinata per lo stato in cui versa. Ma non ci sono stati riferimenti. In sala, molti operatori turistici, amministratori pubblici, imprenditori.

Dopo l’introduzione da parte del segretario organizzativo Fabio Margoni sul “perché siamo qui”, il saluto del coordinatore di valle Renzo Lenzi (ha subito invocato «meno burocrazia») e di Annalisa Caumo (parlamentino Upt), ecco il consigliere provinciale Gianpietro Passamani: «Siamo qui - ha detto - per ascoltare e imparare non da persone esterne al Trentino, ma da professionisti trentini: molti hanno lavorato nel turismo e siamo sulla buona strada ma riteniamo che questi incontri siano utili a chi amministra». Quindi l’avvio della carrellata di persone del settore turistico che hanno illustrato le rispettive esperienze alle quali si sono alternate analisi e suggerimenti concreti. È stato Stefano Casagranda (di Borgo) ad iniziare la carrellata di esperienze. Imprenditore nel settore del noleggio e-bikee patron della Coppa d’Oro, ha parlato di biciclette, di ciclabile lungolago («bellissima»), di turisti che cercano l’escursione a pedali, di manifestazioni ciclistiche che portano centinaia di persone. Ma anche di criticità: ciclabile a Novaledo, servizio bici sul treno. Quindi Stefania Angeli (presidente B&B di qualità, sono 400) che ha parlato di evoluzione del settore, di specializzazione, formazione e qualificazione, di marchio di garanzia. Poi Franco Ferrai e Marica Sammartano (Vacanze in Baita, sono 66 ma 30 non hanno collegamenti d’inverno): se il primo ha parlato di «necessità di incontrarsi» e di «caratteristica della Valsugana», la seconda ha auspicato ristrutturazioni, incentivazioni e appunto collegamenti.

Donatella Bommassar ha poi portato l’esperienza di LevicoFin, dei suoi progetti, della gestione delle Terme, dei 40 operatori che hanno fondato la finanziaria e che porteranno migliaia di euro. Ma ha chiesto che il contratto per le Terme abbia una durata più lunga e non annuale, «anche perché da 9 anni tentiamo di ampliare le terme con un settore wellness secondo le nuove esigenze del cliente e quindi terme non solo sanitarie per altre molto qualificate». Interessanti anche gli interventi di Luca De Carli (presidente Apt Piné Cembra) che ha parlato di sinergie e collaborazioni (con il Consorzio pro Loco Valle dei Mocheni) ma anche della necessità di contestare l’inferiorità del Trentino rispetto all’Alto Adige che in più ha la capacità di fare rete, non lotta per tirare sul prezzo. Poi Stefano Ravelli (presidente Apt Valsugana Lagorai) con i dati sulle presenze (960.000) da maggio ad agosto, con la necessità di contestare la considerazione che la Valsugana sia realtà turistica minore: «Promuoviamo la ciclabile per il Veneto e poi i turisti si perdono tra lago e Trento, oppure promuoviamo il treno + bici e poi sopprimono il treno o lavorano di notte sulla linea Fs che attraversa aree turistiche. Sembra che il turismo sia l’ultima preoccupazione, invece i numeri sono con noi per chiedere più attenzione».

Anche Walter Arnoldi (presidente albergatori di Levico) ha parlato di ambiente come punto centrale del turismo in Valsugana: «Bandiera blu? Sì ma meritiamo anche la Bandiera arancione. La pista ciclabile merita di più. Riapre l’acciaieria? Peccato. Non la vuole nessuno. Poteva essere l’occasione di aprire un museo e dar lavoro a chi era nello stabilimento. Noi offriamo il bramito del cervo, perché no anche l’ululato del lupo? Dobbiamo vendere un territorio integro e le nostre peculiarità». La conclusione al consigliere Pietro De Godenz: «Siamo consapevoli del possibile incremento del settore, vogliamo uscire con proposte concrete, Castello di Pergine e Terme di Levico sono progetti portati avanti da privati e rappresenta una strada da percorrere, dobbiamo puntare soprattutto sul turismo estivo, quello invernale può aiutare, quelli di stasera sono contributi che ci aiutano a decidere».

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