La Val Rendena si è fermata per l’addio a Marzia Maturi 

Oltre tremila persone a Pelugo al funerale della mamma di 42 anni Gli amici: «La tua generosità e la tua gentilezza resteranno sempre con noi»


di Walter Facchinelli


PELUGO . La chiesa di San Zeno stracolma di gente e fiori bianchi ha accolto ieri pomeriggio la salma di Marzia Maturi, la giovane donna originaria di Pinzolo e abitante a Pelugo, morta improvvisamente domenica scorsa a Faserno (Storo). La macchina dei soccorsi si è mossa rapida, dall’ambulanza all'elisoccorso, al ricovero in ospedale a Trento, parenti, amici e conoscenti fino all’ultimo hanno sperato in un miracolo, ma mercoledì scorso il grande cuore di Marzia Maturi ha smesso di battere, lasciando tutti senza fiato, né parole e spezzando quel filo di speranza a cui molti si erano aggrappati.

Ieri per salutare Marzia la Val Rendena si è fermata, erano oltre 3.000 le persone che ieri a Pelugo hanno voluto esserci, per piangere, ricordare o portare un segno di vicinanza ai familiari di questa giovane donna di 42 anni, mamma meravigliosa di tre bambini di 3, 8 e 12 anni. La parrocchiale di Pelugo non è riuscita a contenere tutti, la coda di persone che volevano entrare per salutare Marzia e portare la loro vicinanza ai familiari è stata interrotta per l’inizio della funzione funebre e così il sagrato stracolmo di gente silenziosa e raccolta è diventato un tutt’uno con la chiesa. Per queste persone con la scomparsa di Marzia è andata in frantumi la spensieratezza di chi, come lei guardava con fiducia al futuro pieno di idee, sogni, progetti. Marzia era parte della vita di molte persone, coetanei, volontari nelle molte associazioni a cui partecipava, tra queste la Banda comunale di Pinzolo, il Coro Presanella, gli Scout di Pinzolo, ma anche il Coro Corz da la Stria che suo padre Flavio aveva diretto per anni e i Vigili del Fuoco, che hanno partecipato in massa, con un nutrito corpo di allievi. Il silenzio, i volti tristi e quel dolore profondo che arriva all'anima, sono stati il segno che Marzia era una persona apprezzata e conosciuta. A lei e tra di loro, si sono stretti parenti, amici, conoscenti e colleghi, tutti accomunati da sconforto e incredulità, da quel dolore percettibile ma indescrivibile. A prevalere ieri sono stati gli sguardi bassi, il silenzio, le lacrime e le preghiere, unite per sopportare al peso della scomparsa improvvisa di questa giovane donna, gentile e buona, dal sorriso radioso, cordiale e contento, che la morte ha strappato all’affetto dei suoi cari.

Il parroco don Federico Andreolli, affiancato dallo zio di Marzia don Bruno Armanini ha detto «in questo momento di così grande dolore, ci rendiamo conto di non avere parole per esprimerci e spiegarlo. Marzia ci ha lasciati, non c’è più. C’è il buio di questa scomparsa». Il parroco, interpretando il dolore dei presenti ha aggiunto «ognuno è qui con tanti ricordi, con legami diversi e di diversa intensità, amicizia, familiarità e conoscenza di Marzia. Sentiamo davvero come questa scomparsa ci sconvolge». I molti presenti hanno cercato nella memoria un ricordo, un piccolo gesto riconducibile a Marzia, per incontrala nuovamente, nella tangibile difficoltà di elaborare il lutto e per cercare di capacitarsi per questa scomparsa così prematura. Don federico ha aggiunto «con questo atteggiamento umano, reale, vero, ci mettiamo davanti al Signore e ci appelliamo alla sua parola, capace di farci guardare oltre a questo momento.» Ha concluso «ora Marzia può vedere il Signore della misericordia, ci accompagni questa certezza, noi tutti sentiremo, i familiari sentiranno che Marzia dal cielo è vicina e li accompagna». I coetanei, a segnare quel dolore improvviso e tragico, per la scomparsa di Marzia scomparsa hanno scritto una breve poesia «il tuo sorriso, la tua tenerezza, la tua generosità la tua gentilezza, la tua determinazione resteranno per sempre con noi… nella Luce».

Il lungo corteo funebre, fatto di visi rigati, tristi, sgomenti, privi di parole, è stato aperto dalle note tristi della Banda comunale di Pinzolo, che ha percorso la provinciale per raggiungere la chiesetta cimiteriale di Sant’Antonio. Lì Marzia ha ricevuto l’ultimo saluto, in tantissimi si sono stretti ai figli e ai familiari per essere realmente vicini e partecipi di un dolore grande, che toccato nel profondo l'anima della Val Rendena. Walter Facchinelli













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