La «rete dei vicini» contro i furti in casa

Ecco la formula della Circoscrizione di Povo. La presidente Maule: «Chi vede ci avvisi. Un numero verde? Buona idea»


di Luca Marognoli


POVO. Niente ronde ma una comunità coesa dove ognuno vigila su quello che succede nel suo giardino ma anche in quello del vicino. Ecco la formula della Circoscrizione di Povo per combattere il fenomeno dei furti in appartamento e della microcriminalità che tanto allarme hanno creato in collina. Siamo di fronte a un fatto nuovo, che preoccupa per le sue proporzioni e per la spregiudicatezza dei malviventi, che sembrano non fermarsi di fronte a nulla, introducendosi nelle abitazioni anche di giorno o entrando nelle camere da letto mentre i padroni di casa dormono. E nuova è anche la risposta scelta da Chiara Maule, presidente della Circoscrizione: «Chiederemo un incontro pubblico con il nuovo questore e con una figura che si occupi di criminalità, come un sociologo». Uno potrebbe dire: ma un sociologo può tenere i ladri fuori dalle nostre case? «Le ronde non le vogliamo fare», replica pronta Maule. «Vogliamo invece capire che modalità ha la comunità per difendersi da persone ostili. Facendosi da spalla uno con l’altro: una mamma che sta a casa può tenere gli occhi aperti mentre l’altra accompagna i bambini a scuola. Non intendiamo affatto nascondere la testa sotto terra, ma proporre una rete di prossimità. E questa è un’idea che viene dalle persone, in particolare da quelle che sono state derubate. Sono rimasta sorpresa anch’io: quando hanno chiesto un incontro credevo che fossero arrabbiate e mi dicessero che il Comune non fa il suo lavoro. Invece, nonostante il dispiacere che resta dopo un furto in casa, hanno sostenuto la visione di una comunità dove non si è soli ma si fa parte di essa. Aiutandosi a vicenda. Bisogna spiegare alla gente che non è sbagliato chiamare la Circoscrizione o i vigili se si vede qualcuno che ruba: questo forse è il passaggio che ancora manca. Alcuni non lo fanno perché hanno paura, altri perché non sanno di questa opportunità. Vorremmo coinvolgere anche le associazioni, proprio perché molto radicate sul territorio, allo scopo di sensibilizzare la popolazione su questo tema». Perché non lanciare un numero verde circoscrizionale? «Potrebbe essere, è un’idea», risponde con un sorriso la presidente.

Ieri in aula si è parlato anche della nuova rete elettrica a Trento. Progetto Trentino ha proposto una serata pubblica per illustrare l'impatto ambientale dei tralicci. «Ricordo però che noi, come pure Ravina, abbiamo già detto sì al progetto», afferma Maule. «Chi paga il prezzo maggiore è Povo, ma il progetto toglie un sacco di tralicci da sopra la testa della gente realizzandone di nuovi in montagna. Le nostre osservazioni sono state accolte in toto dal consiglio comunale, perché si evitino disboscamenti e si mascheri il traliccio sulla strada della Maranza».













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