La Provincia vuole Castel Valer

La conferma di Panizza: «Bene unico. E abbiamo il diritto di prelazione»


Alberto Mosca


TASSULLO. Castel Valer è in vendita e la Provincia, che vanta un diritto di prelazione, pensa che un ragionamento di verifica per un possibile acquisto vada fatto. Lo conferma l'assessore provinciale Franco Panizza, che da un lato sottolinea l'importanza storica e culturale, che Castel Valer può avere per la Val di Non e il Trentino e dall'altro esprime stima e riconoscenza per il conte Ulrich Spaur. «Tra l'assessorato e la famiglia Spaur si è costruito negli anni un buon rapporto di collaborazione, concretizzato nelle numerose iniziative culturali nate recentemente e che dovrebbe portare, nel corso della prossima estate, all'organizzazione di una serie di visite guidate; inoltre - prosegue Panizza - la nostra riconoscenza è per quanto il conte ha fatto per la conservazione del castello e delle sue memorie, con una profusione di mezzi e di passione assolutamente lodevole».

E ora che il castello è in vendita, naturalmente la Provincia sta valutando i margini di una possibile trattativa di acquisto: «Ci stiamo pensando - continua Panizza - la Provincia ha un diritto di prelazione e per questo stiamo cercando gli elementi che ci possano portare ad un ragionamento complessivo che va fatto sulla nostra possibilità di acquisirlo. È inutile dire che si tratta di un bene unico, straordinariamente ricco di storia e ben conservato, un bene da non perdere. Se un capannone possiamo dismetterlo o in caso di necessità costruirlo, un castello così rappresenta qualcosa di veramente unico: per questo Provincia e comuni possono pensare a costruire una sinergia che lo valorizzi. Da questo punto sottolineo anche la ottima collaborazione instaurata con il Comune di Tassullo. La valenza - conclude Panizza - di Castel Valer è evidente, al pari del nostro interesse legittimo a salvare la storia di uno dei monumenti più importanti delle Alpi, specialmente nel contesto del progetto di valorizzazione culturale e turistica dei nostri castelli».

Anche da parte di Marco Benvenuti, vicesindaco di Tassullo, arrivano parole di comprensione e stima per il conte Ulrich Spaur: «L'amministrazione è vicina al conte che sappiamo amare visceralmente il proprio castello. Non entriamo nel merito dei motivi che hanno portato a questa scelta, ma gli riconosciamo di aver fatto interventi importanti, che pochi in casi simili hanno avuto il coraggio di fare. Quello che ci preoccupa - prosegue Benvenuti - è la possibilità che vada ad un privato e non sia fruibile; per questo auspichiamo che diventi di proprietà pubblica, un passo da pensare per il valore che ha per la cultura e il turismo della valle».

La decisione, sofferta, del conte Ulrich, che solo a Valer si sente veramente a casa e che al castello ha dedicato tutto se stesso, potrebbe aprire prospettive assai interessanti per la Val di Non e il Trentino. Si tratta di capire ora, in buon nones, "chel che 'l pol valér": tanto, in tutti i sensi. Quello della valutazione del castello è un problema di cui sono già stati investiti gli uffici provinciali. Chiaro che non sarà facile, considerando non solo il valore storico dell'immobile, ma anche quello artistico, visto che all'interno sono custoditi autentici tesori, su tutti la cappella di San Valerio, dei Baschenis. In ogni caso, un'operazione da decine di milioni.













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