«La politica non tocchi la scienza» 

L’ex presidente di Asi, Battiston, dice no alle ingerenze: «Sono pericolose»



TRENTO. È un riflessione amara, quella che l’ex presidente di Asi, il trentino Roberto Battiston, ha dipanato dalle colonne de la Repubblica, dopo la revoca del suo incarico. Lasciata, per decreto ministeriale, la presidenza dell’ Agenzia spaziale, non nasconde lo sconcerto. «Io mi auguro che gli esiti di questa scelta non siano dannosi per il Paese. Spero e prego che non riportino l’Asi ai livelli che ho trovato quattro anni fa». In un sistema complesso, ha quindi detto Battiston, sono stati portati a termine progetti decennali, altri ne seguiranno, sotto l’egida del suo successore.

La scelta del ministro Bussetti resta comunque incomprensibile, oltre che essere stata improvvisa. Lo è partendo da un rapporto di collaborazione ben consolidato, così come lo era con i quattro ministri precedenti L’uso dello spoil system sarebbe dunque «un meccanismo legato alla capacità di servire alle indicazioni politiche del governo». Il timore? Che i politici mettano le mani sugli enti di ricerca.

«La scienza non è un’opinione. Non se ne fa dibattito, ha valori assoluti. Il controllo politico sulla comunicazione scientifica non ha senso, sarebbe gravissimo mescolare scienza e pseudoscienza. La commistione con la politica non ha mai dato buoni risultati». Un accento, posto in corso di riflessione: curioso il silenzio di Di Maio e di Salvini. «Curioso che non si siano espressi sul tema, che non è passato inosservato. L’ Agenzia ha un impatto significativo a livello nazionale e internazionale. È qualcosa di non molto comprensibile, non c’è chiarezza su dinamiche e ragioni».













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