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«La nuova piscina inaugurata nel 2022»

Comune avanti tutta. Il business plan: stop alla Manazzon e (forse) a Madonna Bianca, 2 vasche, piattaforma da 5 metri


di Gianpaolo Tessari


TRENTO. La vera, inedita, notizia che si ricava dallo studio sul nuovo impianto natatorio cittadino che sorgerà alle Ghiaie è la data ipotizzata per la sua inaugurazione: il 2022, ovvero tra soli cinque anni.

Data probabilmente ottimistica ma che serve a mettere un paletto preciso ad un progetto che il Comune vuole portare avanti a tutti i costi.

Anzi, no: ad un costo mediano tra la versione monstre (da 14,3 milioni) e quella ai minimi termini, da 8,8 milioni di euro. Avevamo già anticipato che piaceva l’ipotesi mediana, quella “sobria”, la terza.

Ed infatti Cassa del Trentino nel suo studio per il Comune spinge proprio su questa ipotesi: l’opzione 3 che verrebbe a costare 12,3 milioni di euro. Lo studio non lo dice: ma si sa che 8,8 di questi milioni verranno dalla Provincia con la parte restante che sarà finanziata direttamente da Palazzo Thun.

L’altra anticipazione era sulla chiusura di un impianto, la vecchia piscina interna delle Fogazzaro e, sulla probabile, chiusura anche di Madonna Bianca. Questa sarebbe la versione più hard che consentirebbe a Palazzo Thun di risparmiare un milione di costi di gestione.

A dirla tutta la contemporanea chiusura dei due impianti più vecchi pare però improbabile: c’è l’idea di dare l’addio solo alla vasca interna della Fogazzaro (che verrà riconvertita in palestra) e di sperimentare un periodo di coabitazione del nuovo impianto delle Ghiaie con quello di Madonna Bianca. Ma queste sono speculazioni di cui lo studio non può (e non doveva) fare menzione.

La piscina mediana, anzi l’ipotesi 3, prevede due vasche: una regolare ovvero da 51,5 metri per 25, profonda due. Ed una vasca da 25 metri per 12, profonda cinque che servirebbe, alla bisogna, per i tuffi. Infatti l’ipotesi progettuale prevede la presenza di trampolini/piattaforme fino ad un’altezza di 5 metri.

Rispetto alla versione monstre, quella con la piattaforma da 10 metri, lo studio stima una minor superficie complessiva del 20 per cento ed una minor volumetria del 30 per cento. Il costo di gestione sarebbe di 2 milioni di euro nell’arco dei 10 anni, meno della metà di quello che costerebbe la versione con piattaforma da 10 metri, stimata da Cassa del Trentino, in 5 milioni di euro nel medesimo arco di tempo. Si legge a pagina 17 dello studio: «Nell’anno 2022 viene inaugurato il nuovo centro natatorio di Trento, con vasca olimpionica e vasca per tuffi. Il centro natatorio Manazzon ed il centro di Madonna Bianca vengono convertiti in nuove palestre/aree sport.

Le chiusure dei due centri comportano una riduzione potenziale del supporto da parte del Comune di oltre un milione all’anno (Manazzon indoor 506 mila euro e Madonna Bianca 551 mila euro). L’effetto sarà quello di concentrare nel nuovo centro natatorio l’intera utenza (ed i ricavi) delle due piscine che chiuderanno». Ma qualcuno rinuncerà ed ecco che c’è la stima di una riduzione di circa l’11 per cento degli ingressi, ovvero una cifra pari a circa 50 mila euro. C’è materiale per (continuare) a discutere: ma, attenzione, il 2022 è dietro l’angolo.













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