religione

La messa rivoluzionaria di don Lino e Lidia Maggi

Il parroco di San Carlo ha concelebrato con la pastora battista e teologa varesina anche se per la Curia lei ha solo assistito. «Facciamo parte della stessa Chiesa»


di Daniele Peretti


TRENTO. «Chi comanda la chiesa mi ha detto di non parlare di concelebrazione ma dire semplicemente che Lidia Maggi, avrebbe assistito alla messa. Invece non solo lo dico a gran voce, ma prenderà parte anche alla comunione per un altro gesto che non mancherà di far clamore». Esordisce così, senza giri di parole, Don Lino parroco di San Carlo, in apertura della messa concelebrata con Lidia Maggi, pastora Battista che arriva al termine di un comune percorso, iniziato a novembre con incontri di studio tra le due comunità. Ma Don Lino non si è fermato alle affermazioni di principio, ma ha anche detto di essere favorevole al sacerdozio femminile, alla libertà di matrimonio per i preti e che questa concelebrazione non era altro che la realizzazione di un sogno che si è concretizzato con un lungo, intenso abbraccio davanti all'altare, accompagnato dall' applauso dei fedeli. Lei è Lidia Maggi, teologa, pastora Battista a Varese e impegnata nel dialogo ecumenico e interreligioso. Nella sua omelia, o meglio nello “scambio di pulpiti” come lo ha definito Don Lino, ha parlato di un leggero soffio, non invasivo che si è avvertito in questi ultimi 50 anni: quello dello spirito ecumenico che ha permesso che il sogno che una riconciliazioni «tra fratelli scomunicati appartenenti a chiese che non si parlavamo» diventasse realtà e «guidati dallo stesso spirito ci sentiamo fratelli». Quanto accaduto ierii pomeriggio alla chiesa di San Carlo, insomma, ha del clamoroso e sicuramente è destinato a generare una discussione ancora più accesa, rispetto a quando Don Lino pensò alla messa reggae. Ma Lidia Maggi non ha dubbi nell'affermare che «Facciamo parte della stessa Chiesa e con questi nostri incontri, abbiamo tracciato un alfabeto comune che ci permetterà di superare le paure ed è molto simbolico che questa concelebrazione col mio avvicinamento all'Eucarestia, avvenga nel giorno dedicato alla SS Trinità». Poi ancora: «Condivideremo il pane, andando oltre quelle linee di divisione che hanno contraddistinto il nostro passato». Nella sua omelia, Lidia Maggi ha detto come le varie chiese abbiano semplicemente litigato sull'eredità della fede, ma come oggi si stia progressivamente imparando «l'alfabeto della riconciliazione». I fedeli? Hanno gradito e il lungo silenzio di riflessione dopo l'omelia della Maggi è stato molto più significativo di un applauso.

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