La Marmolada è trentina, aggiornate anche le mappe 

L’Agenzia del territorio ha accolto la richiesta di Canazei: «Confine sul crinale» Esultano i fassani: avanti con il nuovo impianto. Daldoss: passaggio importante


di Andrea Selva


TRENTO. Ora è ufficiale: il confine fra Veneto e Trentino corre esattamente sul crinale della Marmolada e il ghiacciaio è quindi interamente Trentino. Lo aveva stabilito il presidente della Repubblica Sandro Pertini più di trent’anni fa (sulla base dell’antico confine di Stato del 1911) ma ora anche le mappe dell’Agenzia del Territorio - al termine di un lungo tira e molla, con l’accordo Dellai-Galan del 2002 a complicare le cose - sono state adeguate.

Un passaggio che per il Comune di Canazei è importantissimo (con il sindaco Silvano Parmesani che canta vittoria) perché consentirebbe a un eventuale nuovo impianto di risalita di partire dal passo Fedaia e arrivare a Punta Rocca, cioè sul suolo trentino. E proprio questo è il motivo per cui il Veneto si è sempre opposto a questa interpretazione, sulla base dell’accordo tra i due governatori che di fatto sanciva una sorta di “regalo” all’imprenditore funiviario Mario Vascellari, proprietario delle funivie che salgono in vetta da Malga Ciapela (in provincia di Belluno). Per quanto riguarda le funivie esistenti in realtà cambierà poco: la stazione di arrivo di Punta Rocca, costruita proprio sul crinale, anche con demolizioni della roccia, è quasi interamente in Veneto ma appena fuori il suolo è Trentino.

La vicenda è stata seguita passo passo dall’assessore provinciale Carlo Daldoss: «Ora il confine è stato disegnato con grande precisione sulle mappe nazionali e siamo pronti a procedere con l’adeguamento delle nostre mappe. Per la Provincia di Trento è molto importante poter ragionare in termini precisi sui confini della Marmolada, senza l’indeterminatezza che ha caratterizzato il dibattito negli ultimi anni. Per il Comune di Canazei - che su questa vicenda si è mosso con grande determinazione - è anche una questione molto forte dal punto di vista identitario. L’impianto di risalita dal passo Fedaia fino in vetta? Questo va molto oltre la questione dei confini, diciamo che ora questa ipotesi è possibile». Quanto all’accordo Dellai-Galan, Daldoss spiega che si è trattato di una dichiarazione di indenti mai perfezionata: «E non poteva che essere così visto che i due governatori non avevano la possibilità di stabilire (da soli) una modifica dei confini regionali di Veneto e Trentino Alto Adige.

L’adeguamento delle mappe dell’Agenzia del Territorio alla decisione del presidente della Repubblica era stato chiesto dal Comune di Canazei con un giudizio di ottemperanza che- nelle scorse settimane - ha ottenuto il risultato sperato.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano