La doppia preferenza «accende» il Patt

Molinari: «Antidemocratica e sessista». Il post «piace» a Ossanna, Giuliani e Marchiori. Bezzi: «La maggioranza fa melina»


di Chiara Bert


TRENTO. «Credo che la doppia preferenza di genere sia antidemocratica, discriminatoria e sessista. Mi piacerebbe pensare che nel 2017 non si discuta ancora sul sesso o sull'età ma sulle competenze, sulle capacità reali e dimostrate e sul merito». Il giovane Matteo Molinari, noto in città come organizzatore di eventi, già parte del comitato elettorale per Ugo Rossi presidente, oggi membro del consiglio del Patt, posta su Facebook il suo commento alla decisione del consiglio comunale di Trento che nei giorni scorsi ha approvato una mozione a sostegno del disegno di legge per la doppia preferenza di genere, fermo in consiglio provinciale, che prevede due preferenze, la seconda di genere diverso dalla prima (pena la sua decadenza) e liste paritarie composte dal 50% di uomini e dal 50% di donne.

«Vorrei poter e dover votare una o più persone indipendentemente dal sesso, ma basandomi solamente sul loro vissuto, sulle loro conoscenze e capacità che possano essere messe a disposizione del bene comune. Ma se questa deve o vuole essere la linea politica che si vuole percorrere perché non prevedere obbligatoriamente le quote giovani (under 35) e magari le quote che garantiscano la presenza di almeno una persona diversamente abile?! Fino a quando perderemo tempo a dare la precedenza a certe tematiche invece che alle priorità ed ai problemi reali le cose non potranno che peggiorare», conclude Molinari. E si firma: «Pensiero personale di un trentaduenne».

Fin qui l’opinione - molto netta - di un singolo. Ma la notizia è tra gli oltre 70 «mi piace» raccolti dal post di Molinari, ci sono anche quelli di alcuni esponenti di primo piano del Patt, il capogruppo provinciale Lorenzo Ossanna, il consigliere provinciale Luca Giuliani, il vicesegretario Simone Marchiori, il segretario organizzativo Paolo Genetin. Ma tra i like si scopre anche quello di Enzo Passaro, imprenditore, già candidato Upt, oggi vicino a Donatella Conzatti che della doppia preferenza (con il Comitato Non Ultimi) è tra le promotrici.

Il capogruppo del Patt Lorenzo Ossanna prova a metterci una pezza: «Il like che ho messo al post di Molinari è un like alla persona, alla sua azione politica. Nel merito se avessi voluto fare un commento lo avrei fatto». Poi, nel merito della legge sulla doppia preferenza, spiega: «Riprenderà il suo cammino, se non è febbraio sarà marzo e se non è marzo sarà aprile. Noi del Patt abbiamo detto che per noi la doppia preferenza va bene, era nel programma del presidente Rossi. Ma certo - conclude Ossanna - non possiamo fare una crisi di maggioranza per la doppia preferenza!». E sul ddl le posizioni in maggioranza restano distanti, con il gruppo Upt che rema contro la doppia preferenza e il Pd dove lo stesso capogruppo Alessio Manica ha rilanciato l’opportunità di ragionare su una possibile mediazione (la terza preferenza). Ne approfitta il consigliere di Forza Italia Giacomo Bezzi, primo firmatario del ddl con Lucia Maestri (Pd): «Ho già chiesto in conferenza dei capigruppo di inserire in calendario la discussione, ma il presidente Dorigatti, il Pd e la maggioranza fanno melina».













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